West Java: attaccata un’altra chiesa cristiana
Domenica un gruppo di aggressori, al grido ‘Allah u Akbar’, ha fatto irruzione in una chiesa a Bandung nel West Java. L’episodio non fa altro che confermare i numerosi tentativi per sopprimere ogni libertà religiosa in questo Paese a predominanza musulmana. Una ricerca di un movimento inglese per i diritti umani mostra proprio come il West Java sia una zona calda per i movimenti anti-cristiani dell’Indonesia.

Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – Un’altra chiesa cristiana è stata attaccata questa settimana a Bandung nel West Java. L’attacco avvenuto domenica è stato contro la chiesa Sidang Jemaat Allah a Gading Tutuka (Soreang). Al grido ‘Allahu Akbar’ (Dio e grande), gli aggressori hanno fatto irruzione nella chiesa alle 9:30 del mattino, hanno colpito la moglie del reverendo in testa con una Bibbia e hanno fermato le attività domenicali dei bambini lì presenti, distruggendo quattro immagini di Cristo.

Una testimone ha raccontato che gli aggressori dicevano di appartenere al   Movimento di alleanza anti-apostata (Agap) e sostenevano che la chiesa non aveva le autorizzazioni necessarie per svolgere le celebrazioni. I rappresentanti dell’Agap hanno negato ogni coinvolgimento, così come Hedi Muhammad della Anti-Apostate Division of the Islamic Ulema Forum (Fuui), organizzazione che sostiena l’Agap.

Secondo un decreto emesso dal ministro per gli affari religiosi, Maftuh Basyuni, l’istituzione di un luogo di culto deve essere approvata da almeno 60 residenti e avere almeno 90 fedeli. Ma una donna che frequenta abitualmente la chiesa ha detto che i permessi per svolgere le attività religiose erano stati concessi più di sette anni fa.

L’episodio di domenica non fa altro che confermare i numerosi tentativi per sopprimere ogni libertà religiosa in questo Paese a predominanza musulmana. Soprattutto nel West Java dove negli ultimi mesi numerose chiese e altri luoghi di culti sono stati fatti chiudere dagli estremisti musulmani. In questa zona, da settembre 2004, più di 30 chiese sono state costrette a chiudere.

Una ricerca del movimento inglese per i diritti umani, la Christian Solidarity Worldwide (Csw), mostra come proprio il West Java sia terreno caldo per i movimenti anti-cristiani dell’Indonesia.