P. Giancarlo Bossi, missionario PIME, è stato rapito a Mindanao
Il missionario lavora da quasi 30 anni nell'isola di Mindanao, dove è in atto da tempo una lotta fra guerriglieri musulmani e esercito per l'autonomia dell'isola.

Manila (AsiaNews) - Il p. Giancarlo Bossi, 57 anni, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere è stato sequestrato da un gruppo di armati questa mattina nel villaggio costiero di Bulawan, nella zona di Zamboanga (Mindanao). Ne ha dato notizia il p. Gianni Sandalo, superiore della missione del Pime nelle Filippine. Secondo la polizia i responsabili del sequestro potrebbero essere alcuni membri del Moro Islamic  Liberation Front, che da anni combattono per l'indipendenza dell'isola dal governo filippino.

P. Giancarlo lavora nelle Filippine dal 1980. Dopo una parentesi in Italia (1996-99) è ritornato nelle Filippine a Mindanao. Era divenuto parroco della parrocchia di Payao (vicino a Zamboanga) solo da due mesi. Secondo le prime ricostruzioni, i rapitori lo hanno sequestrato mentre si recava a celebrare la messa in una cappella vicina.

La polizia di Zamboanga pensa che il missionario, rapito e  portato via in una barca, sia ancora nei paraggi: la zona costiera è molto frastagliata ed offre molti luoghi di riparo e nascondigli.

P. Bossi è il secondo prete italiano ad essere rapito nella zona. Nel 2001 venne rapito p. Giuseppe Pierantoni, liberato poi dopo alcuni mesi.