Cristiano condannato a morte, politici Usa scrivono all’Onu
Il fratello minore di Son Jong-nam, ex ufficiale dell’esercito di Pyongyang convertito al cristianesimo, che dovrebbe essere giustiziato in pubblico, ha chiesto l’aiuto degli Usa e dell’Onu per fermare l’esecuzione.
Washington (AsiaNews) – Un gruppo composto da senatori statunitensi, democratici e repubblicani, ha scritto al Segretario generale delle Nazioni Unite ed al Dipartimento di Stato Usa per chiedere di salvare un cristiano nordcoreano che sta per essere giustiziato in pubblico.
 
La campagna per la salvezza di Son Jong-nam è stata lanciata da Voice of the Martyrs - un gruppo che aiuta i cristiani perseguitati in tutto il mondo - e dal fratello minore del condannato, che si è recato negli Stati Uniti per chiedere l’aiuto di Washington.
 
Son, ex ufficiale dell’esercito di Pyongyang, è fuggito dal Paese attraverso la frontiera cinese nel 1998, e si è convertito al cristianesimo in Cina dopo aver conosciuto un missionario sudcoreano. Nel 2001, Pechino lo ha arrestato e rispedito in patria: dopo tre anni di carcere, è stato rilasciato ed è riuscito a fuggire di nuovo. Dopo essere riuscito ad incontrare il fratello, che ora vive in Corea del Sud, è stato arrestato di nuovo e dopo il rimpatrio, condannato a morte.
 
L’esecuzione, confermano le autorità del Nord, avverrà in pubblico: questa modalità viene usata spesso dal regime stalinista guidato da Kim Jong-il, che cerca in questo modo di persuadere la popolazione a non “infrangere la legge”.
 
Nella lettera, i senatori spiegano all’Onu ed al governo Usa che “i futuri contatti con la Corea del Nord saranno molto più difficile se i leader di quel Paese continueranno a perseguire la popolazione per il proprio credo religioso. Siamo molto preoccupati per i continui abusi dei diritti umani che avvengono nella parte nord della penisola coreana”.