Diplomazia, controlli, punizioni esemplari: Pechino vuole riconquistare il mercato Usa
Ampia azione di Pechino per riaccreditare l’immagine dei suoi prodotti dopo i gravi scandali alimentari, e non. Chiuse tre ditte esportatrici e arrestati i responsabili. In attesa che alla fine del mese esperti dei due Paesi concordino migliori regole di controllo reciproco.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Pechino propaganda che i suoi prodotti sono sicuri e punisce con gran clamore i “pochi disonesti”, in attesa che tra qualche giorno le commissioni dei due Paesi si incontrino per discutere della sicurezza alimentare. Oggi il ministro Li Changjiang ha annunciato la chiusura di due ditte coinvolte negli scandali del cibo per cani “alla plastica” e di un’altra per il farmaco che ha ucciso centinaia di persone a Panama, e l’arresto dei responsabili. Le due ditte dello Jiangsu e dello Shandong hanno esportato negli Usa oltre 1.300 tonnellate di cibo adulterato. Ieri l’ambasciata cinese di Washington ha dichiarato che c’è stato un esagerato allarme per pochissimi casi di prodotti adulterati esportati negli Stati Uniti, mentre oltre il 99% dei prodotti sono sicuri e ora i controlli sono aumentati.

Il 18 luglio il presidente George W. Bush ha approvato nuove misure per il controllo dei prodotti alimentari importati, anche se la Casa Bianca ha negato che siano rivolte in modo specifico alla Cina. In precedenza l’Amministrazione Usa per gli alimenti e i farmaci ha bandito l’importazione di vari prodotti ittici cinesi come pesce gatto, anguille e scampi. Subito dopo Pechino ha sospeso l’importazione di alcuni tipi di carne Usa.

Lo scandalo è scoppiato quando decine di cani e gatti sono morti dopo avere mangiato cibo inviato dalla Cina contenente melamina, una sostanza plastica la cui composizione chimica è simile alle proteine (per cui può “ingannare” un controllo sulla qualità). Sono poi emersi casi di pesce tossico, succo di frutta contenente coloranti nocivi, giocattoli dipinti con velenosa vernice al piombo. Nel Centro America e in altri Paesi è stato sequestrato dentifricio contenente glicoldietilene, sostanza usata per gli impianti refrigeranti.

A Pechino è anche rimproverato di avere all’inizio negato qualsiasi responsabilità, ammettendo le adulterazioni solo quando sono state evidenti. Ma il vero problema è la determinazione di nuove regole che garantiscano contro le eventuali carenze di controllo dei Paesi esportatori. Per la fine del mese sono stati concordati 5 giorni di incontri a Pechino tra l’Amministrazione Usa per gli alimenti e i farmaci e i responsabili della sicurezza alimentare cinese, per discutere il problema.

Gli Stati Uniti sono il secondo maggior mercato per le merci cinesi, dopo il Giappone.