Papa Francesco si sofferma in silenzio e offre dei fiori al ghetto e una lampada dorata al museo che ricorda i torturati e giustiziati dal Kgb. “Il delirio di onnipotenza di quelli che pretendevano di controllare tutto”. La preghiera perché non siamo sordi “al grido di tutti quelli che oggi continuano ad alzare la voce al cielo”.
Papa Francesco ha incontrato sacerdoti, consacrati, consacrate e seminaristi nella cattedrale di Kaunas. “Gemere” per la sete di Dio e ascoltare il gemito degli uomini. La “tristezza” nella vocazione è una “malattia”, che rende “zitelloni e zitellone” senza fecondità. Essere padri e madri di misericordia. “Se voi fate così, da vecchi, avrete un sorriso bellissimo e degli occhi brillanti”.
All’Angelus a Kaunas, papa Francesco invita i fedeli all’attenzione “agli esclusi, alle minoranze, per allontanare dai nostri ambienti e dalle nostre culture la possibilità di annientare l’altro, di emarginare, di continuare a scartare chi ci dà fastidio e disturba le nostre comodità”. Un pensiero speciale alla comunità ebraica. La visita al ghetto di Vilnius, distrutto 75 anni fa.
Prima messa di papa Francesco nei Paesi baltici, celebrata al parco Santakos di Kaunas, insieme a centinaia di migliaia di fedeli. Il ricordo dei “momenti di croce” e di persecuzione. “Quanti di voi hanno visto anche vacillare la loro fede perché non è apparso Dio per difendervi”. “Il desiderio di potere e di gloria” è “un atteggiamento sterile e vano”. L’attenzione alle minoranze etniche, ai disoccupati che emigrano, agli anziani soli, ai giovani che… hanno perso le loro radici”.