新泻教区主教指出日本殉道者领导我们过上有尊严的生活
作者 Tarcisio Isao Kikuchi*
菊地功主教指出,为信仰献出生命的人可以成为当今社会的真正指南。和教宗方济各的《愿祢受赞颂》通谕一道,这些基督见证展示出天主创造人是为了伴随他人和保护受造物的

北山原(亚洲新闻)—“殉道者对当今世界具有哪些意义”?这是日本新泻教区主教菊地功蒙席在七月十二日纪念日本殉道真福瞻礼弥撒圣祭讲道中提出的问题。圣道礼仪在一六二九年五十三名日本教友殉道地北原山举行,殉道者们用他们的生命回答了主教的问题:“其最深远的意义并不在于他们的死,而是他们的生,他们见证了基督福音价值的生命”。以下为菊地功主教讲道全文:

Qual è lo scopo della nostra vita in questo mondo? Questa è la domanda alla quale i 53 cristiani di Yonezawa – guidati dal beato Luis Amakasu Uemon e martirizzati il 12 gennaio 1629 – hanno provato a rispondere con la loro vita.

Qual è lo scopo della nostra vita in questo mondo? Questa stessa domanda sta di fronte a noi oggi, noi che viviamo 400 anni dopo questi martiri benedetti, e aspetta che troviamo una risposta nelle nostre vite.

Noi viviamo in un mondo pieno di informazioni. Che ci piaccia o no, dobbiamo districarci in questa marea di informazioni che ci sommerge oggigiorno. Certo, vi sono informazioni importanti che dobbiamo accogliere nella nostra vita, che ci possono dare gioia e speranza, ma allo stesso tempo ce ne sono anche di inutili per nostra vita. Ogni tanto, in mezzo a questa onda di informazioni, ci imbattiamo nel grido di un cuore che lascia una traccia profonda nel nostro.

Io ho incontrato da poco il grido di un cuore nella triste notizia di uno studente di 13 anni di una Junior High School [scuole medie ndr] della refettura di Iwata che si è suicidato dopo anni di bullismo, o ijime, da parte dei compagni. In un’intervista alla televisione, suo nonno ha detto che egli era oggetto di bullismo perché “era un ragazzo dal cuore buono”.

Cosa sta accadendo nella nostra società dove un ragazzo dal cuore buono è fatto oggetto di bullismo e costretto a suicidarsi? Le persone dal cuore buono sono coloro che si prendono cura degli altri e tentano di proteggere la loro vita, non è vero? In ogni caso, la realtà di questa società è che essa non permette ad una persona dal cuore buono di sopravvivere. Cosa tentiamo di preservare in questa società? Quali sono le nostre priorità? Qual è lo scopo della nostra vita oggi?

Che cosa sappiamo che possa rispondere a questa domanda basandosi sulla nostra fede? Nel libro della Genesi, Dio dice che “Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile” (Gen.2:18). Quindi egli crea le altre persone. Per questo noi siamo stati creati e ci è stato fatto questo dono prezioso, per essere “aiuto l’un l’altro”. E le nostre vite sono create ad immagine e somiglianza di Dio, con questa magnifica dignità.

Se le cose stanno così, quindi, essere preoccupati solo di noi stessi e non avere cura degli altri non realizza a pieno il vero scopo per il quale siamo al mondo. Dobbiamo essere un aiuto gli uni per gli altri. Perciò, dobbiamo anche renderci conto che ognuno in questo mondo è stato creato per essere un aiuto per noi e, allo steso modo, noi stessi abbiamo la missione di essere compagni degli altri.

Avere cura degli altri, essere gentili gli uni con gli altri, aiutarci, amarci a vicenda. Tutto questo non dipende dal nostro carattere personale ma, piuttosto, questa è la vera essenza dell’essere umano. Noi lo facciamo perché ce ne è stata data missione da Dio, nostro creatore.

Papa Francesco ha pubblicato la sua enciclica “Laudato Si” il 18 giugno. Questa enciclica tratta del tema dell’ambiente, in particolare del problema del cambiamento climatico, e chiama gli uomini a prendere provvedimenti immediati per combatterlo. In questa enciclica, il Santo Padre scrive che quando prendiamo in considerazione la nostra responsabilità nei confronti delle generazioni future nel problema della protezione dell’ambiente, noi arriviamo alla domanda: “Qual è lo scopo della nostra vita in questo mondo?”

Secondo il libro della Genesi, Dio ci ha creati e ha detto: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra” (Gen.1:28).

Il Santo Padre spiega nell’enciclica il significato di questo “dominio” sulle creature dicendo che Dio non ci dà carta bianca per fare qualsiasi cosa noi vogliamo delle creature per soddisfare i nostri desideri. Piuttosto egli ci fa custodi di tutte le creature in modo che siamo responsabili di avere cura dell’ambiente per creare il mondo che Dio desidera. E questa responsabilità non è solo delle generazioni presenti ma anche di quelle future.

Qualche volta sentiamo delle critiche che insistono sul punto che proteggere la vita umana e l’ambiente è per “gente debole” e che le “persone forti” scelgono di lottare. È veramente così? Proteggere la vita umana ed essere un aiuto gli uni gli altri non è un compito facile da adempiere in questo mondo moderno. A volte ci chiede di rischiare le nostre vite. La realtà di questa società ha fatto commettere suicidio ad un ragazzo dal cuore buono. Proteggere l’ambiente ci chiede di cambiare il nostro stile di vita in modo radicale e ciò può far emergere molte resistenze in coloro che non vogliono lasciare la zona confortevole della vita presente. Queste sono scelte per “persone forti”. Adempiere alla missione di Dio è la scelta che veramente richiede il nostro coraggio.

Oggi abbiamo i nostri antenati nella fede che hanno sacrificato le loro vite per proteggere la vita umana e per essere compagni del prossimo. Con la loro vita, sono diventati testimoni di Dio per mostrare alle altre persone qual è lo scopo della nostra vita in questo mondo.

Con l’intercessione di questi 53 beati martiri di Yonezawa, preghiamo Dio affinché ci doni il coraggio di essere testimoni della sua missione per mostrare agli altri il vero scopo della nostra vita in questo mondo.

* Vescovo di Niigata