19/01/2017, 13.05
BANGLADESH
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È morto p. Silvano Garello, il “traduttore” della fede della Chiesa in bengalese

di Sumon Corraya

Il missionario saveriano aveva 78 anni. I suoi funerali celebrati a Khulna; le sue ceneri riposeranno nel Paese asiatico dove aveva scelto di vivere. Ha tradotto i documenti del Concilio Vaticano II, il Catechismo della Chiesa cattolica e alcune encicliche papali. Le sue opere hanno ispirato molti giovani cattolici e musulmani.

Dhaka (AsiaNews) – P. Silvano Garello sx, della Pia Società di san Francesco Saverio per le Missioni Estere (i saveriani, ndr), si è spento due giorni fa all’età di 78 anni nella sua residenza di Dhaka. Con oltre 200 opere letterarie religiose tradotte dall’italiano e dall’inglese, egli era considerato il “traduttore” della fede della Chiesa in bengalese. Grazie alla sua missione del tutto singolare, ha reso accessibile i valori e gli scritti cristiani alla popolazione locale e ha ispirato molti giovani, cattolici e musulmani, con le sue pubblicazioni.

Ad AsiaNews egli aveva spiegato l’ispirazione della sua missione letteraria: “Le parole possono sfuggire ma i libri no, restano. Per questo è importante scrivere libri, soprattutto quelli che parlano della fede cristiana”.

I funerali di p. Garello si sono svolti oggi nella diocesi di Khulna e le sue spoglie riposeranno nel Paese in cui aveva scelto di vivere. Egli era nato il 31 dicembre 1938 a Valdagno di Vicenza e il 25 ottobre 1964 era stato ordinato sacerdote. Ha studiato missiologia alla Pontificia università Gregoriana di Roma e pochi anni dopo, nel 1970, era partito per l’allora Pakistan orientale, che l’anno seguente sarebbe diventato indipendente con il nome di Bangladesh.

I cattolici hanno voluto rendergli omaggio per il suo eccezionale contributo e il suo grande talento letterario. Pallob Rozario, medico cattolico, riferisce di aver voluto dare l’ultimo saluto “al caro p. Garello, per il suo amore devoto, l’impegno e la passione dimostrate per il Bangladesh e il suo popolo”. Per p. Noren Baido, della diocesi di Khulna, “egli è stato un sacerdote santo per i nostri laici”.

Durante i suoi 47 anni di missione, il saveriano ha svolto un ruolo fondamentale nella diffusione del Vangelo e della dottrina. Dopo una vita passata a dividersi tra parrocchie, seminari e studio del bengalese, nel 2002 ha deciso di dedicarsi solo alla divulgazione di letteratura cattolica, scrivendo opuscoli e libretti in bengalese per conto del National Social and Catechetical Social Training Centre di Jessore. Inoltre ha tradotto i documenti del Concilio Vaticano II, il Catechismo della Chiesa cattolica e alcune encicliche papali. Dal 1986 al 1996 ha diretto il bimestrale “Mogolbarta” (La Buona Novella).

P. Bulbul Rebeiro, direttore del settimanale cattolico “Pratibeshi” e del Christian Communication Center, ricorda: “P. Garello desiderava sviluppare i talenti dei nuovi scrittori e li incoraggiava a intraprendere questa strada. Aveva anche chiesto al card. Patrick D’Rozario di creare una biblioteca in ogni parrocchia”. Lo scrittore Khakon Corraya aggiunge: “Sono stato ispirato dagli articoli che lui aveva scritto sulle pubblicazioni cattoliche. Gli sono molto grato”.

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