22/06/2005, 00.00
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Card. Kasper a Mosca: Vogliamo approfondire il dialogo Ortodosso-Cattolico

di Viktor Khroul - Olga Karpova

Il Presidente del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani, in visita a Mosca, annuncia la ripresa del dialogo teologico Ortodosso-cattolico e altri "piccoli passi" di collaborazione.

Mosca (AsiaNews/Svet Evangelia) - Il Cardinal Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani, è in visita a Mosca dal 20 al 23 giugno. Secondo l'annuncio dato dalla Sala stampa vaticana,  il porporato ha in programma diversi incontri con rappresentanti del Patriarcato ortodosso "in occasione della solenne inaugurazione del pontificato di Benedetto XVI". Dall'inizio della sua missione, papa Benedetto XVI ha detto che vuole fare dell' ecumenismo il suo impegno fondamentale: " Vorrei ribadire la mia volontà  - ha detto a Bari lo scorso 29 maggio - di assumere come impegno fondamentale quello di lavorare con tutte le energie alla ricostituzione della piena e visibile unità di tutti i seguaci di Cristo". Ieri il card. Kasper ha concesso un'intervista al settimanale russo Svet Evangelia ("La luce del Vangelo") attraverso Viktor Khroul e Olga Karpova, collaboratori di AsiaNews in Russia, che proponiamo ai lettori.

Eminenza, la sua visita ha come scopo di continuare il dialogo con il Patriarcato di Mosca, promosso dopo la solenne inaugurazione del nuovo pontificato. Dobbiamo attenderci novità nel dialogo?

Il metropolita Kirill  [capo del Dipartimento Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca] era presente a Roma alla messa di inaugurazione del ministero di Benedetto XVI. In quell'occasione essi hanno potuto conversare per mezz'ora e hanno deciso di continuare il dialogo sui problemi principali che esistono nel nostro rapporto. Ora cerchiamo di continuare e magari di approfondire questo dialogo. Fin dall'inizio del suo pontificato il papa ha dichiarato che questa è la sua fondamentale priorità. Noi siamo qua per vedere che tipo di nuovi passi possiamo intraprendere.

Il Patriarcato ortodosso di Mosca ha spesso dichiarato che vuole vedere passi evidenti dal parte del Vaticano. Che tipo di passi sono possibili?

Per adesso non saprei. Devo anzitutto incontrarmi col metropolita Kirill.

C'è qualche proposta da parte sua?

Non vi è nulla di speciale. Sono qui per ripetere le nostre proposte. Il punto è che non ci devono essere solo passi da parte nostra; il dialogo è sempre un fatto reciproco. Vogliamo vedere cosa possiamo fare insieme, studiare possibilità. Non saranno forse passi decisive, ma piccolo. In ogni caso, tanti piccoli passi portano allo scopo totale. Nel dialogo sono coinvolte due parti: entrambe devono fare qualche passo.

Le due parti sono il Patriarcato di Mosca e la Santa Sede. C'è un ruolo anche per la comunità cattolica locale?

Senza la Chiesa locale l'ecumenismo sarebbe astratto. Ho avuto un lungo colloquio con l'arcivescovo [cattolico di Mosca] Tadeusz Kondrusiewicz e lo informerò a lungo dopo i miei colloqui. Tutti i passi fatti finora sono avvenuti insieme con la chiesa locale. Vi sono rapporti fra la Santa Sede e il Patriarcato ortodosso e relazioni fra la Chiesa cattolica russa e la Chiesa ortodossa russa: entrambi questi livelli devono camminare insieme.

Era già previsto che lei non incontrasse il Patriarca Alessio II?

Non ho domandato di poterlo incontrare perché siamo ancora all'inizio dei lavori. Il nostro scopo adesso è di discutere alcuni aspetti tecnici e concreti.

Discuterete anche le questioni riguardo alla Chiesa Greco-cattolica ucraina [accusata di proselitismo-ndr]?

No, non è mio compito parlare di questioni legate a un'altra chiesa. Devono farlo da sé e questo non è un punto nei miei negoziati. Devo dire che su questo tema, il nuovo papa ha la stessa posizione di Giovanni Paolo II.

Il vostro dialogo avrà a tema questioni locali, russe?

Discuteremo su ciò che la Santa Sede e la Chiesa ortodossa russa possono fare insieme i Europa e  per l'Europa, per dare sostegno ai valori cristiani in Europa: questo è un campo che interessa entrambi.

Durante il Congresso Eucaristico a Bari, Lei ha detto che in autunno spera di portare avanti il dialogo internazionale con le Chiese Ortodosse. Cosa intendeva?

Nel 1980 abbiamo formato una Commissione teologica mista, di cui facevano parte tutte le Chiese ortodosse e la Chiesa cattolica. L'ultimo incontro plenario è stato nel 2000 a Baltimora (Usa). Ora tutte le Chiese ortodosse (compresa la Russa), desiderano riprendere il dialogo teologico e sviluppare il dialogo tramite questa Commissione. Non è una novità assoluta, ma c'è bisogno di riorganizzare la Commissione per ricominciare in autunno.

Tempo fa, il vescovo ortodosso Mark [vice-presidente del Dipartimento delle Relazioni esterne del Patriarcato ortodosso di Mosca] ha scritto una lettera  al Nunzio Apostolico Antonio Mennini, chiedendo un chiarimento sulla posizione della Chiesa cattolica riguardo all'insegnamento religioso nelle scuole in Russia. Questo chiarimento verrà pubblicato?

Il Nunzio ha risposto e ha mandato la sua lettera al vescovo Mark. Non penso sia buono per ora pubblicare questa lettera. Ma penso che la risposta soddisferà moltissimo il Patriarcato di Mosca.

Eminenza, il programma della visita comprende una conferenza stampa dopo l'incontro con il metropolita Kirill?

No. Devo prima informare il Santo Padre sull'incontro; poi potrò parlare con i giornalisti.

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