24/09/2014, 00.00
INDIA - USA
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Modi alla Casa Bianca: investimenti, sicurezza e tecnologia

Il Primo ministro indiano si prepara al viaggio negli Stati Uniti (26-30 settembre). Oltre a Barack Obama, lo attendono oltre 50 appuntamenti con colossi d'affari e multinazionali, l'Assemblea generale dell'Onu e un incontro con gli indiani della diaspora. Due organizzazioni promettono proteste per la sua presenza negli Usa.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) - Goldman Sachs, Google, General Electric, Pepsico, Mastercard, Blackrock: sono solo alcuni dei colossi economici che il Primo ministro indiano Narendra Modi incontrerà durante il suo viaggio negli Stati Uniti (26-30 settembre). Lo scopo ufficiale è il primo summit con il presidente Barack Obama. A margine ci saranno oltre 50 gli appuntamenti d'affari a cui il premier nazionalista parteciperà.

È proprio su invito dell'inquilino della Casa Bianca che il premier indiano si prepara a tornare negli Usa, dopo anni in cui era considerato "persona non desiderata". Nel 2005, infatti, gli Stati Uniti hanno revocato il visto d'ingresso a Modi per "gravi violazioni alla libertà religiosa", secondo l'International Religious Freedom Act. All'epoca il leader del Bharatiya Janata Party (Bjp) era chief minister del Gujarat e ritenuto corresponsabile delle violenze esplose tra indù e musulmani nel 2002.

Dopo la sua elezione a Primo ministro dell'India, sono iniziate le speculazioni su quale sarebbe stato il comportamento adottato dagli Usa. L'11 luglio scorso Obama ha esteso un invito formale a Modi per una visita negli Stati Uniti a settembre e per "lavorare insieme" per rendere il loro rapporto bilaterale una "collaborazione significativa" per il 21mo secolo.  

La prima tappa del viaggio è New York. Qui il 27 settembre il premier indiano visiterà il 9/11 Memorial, per poi intervenire all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il giorno seguente sarà dedicato ai membri della diaspora indiana: un evento che, secondo le previsioni, dovrebbe raccogliere circa 20mila indo-americani al Madison Square Garden.

Il 29 sarà la volta degli affari: dopo essersi trasferito a Washington, Modi vedrà - tutti insieme - i patron di Google, Carlyle Group, Cargill, Citigroup, Caterpillar, Mastercard, Pepsico e Merck&Co. Al termine dell'incontro lo aspettano sei appuntamenti distinti con i CEO di Goldman Sachs, General Electric, Boing, BlackRock e IBM.

La sera il Primo ministro parteciperà a una cena privata alla Casa Bianca. Poiché in quei giorni cadrà il Navatri (festa dedicata alla dea indù Durga), Modi osserverà un particolare digiuno, che esclude qualunque elemento non vegetariano. Il governo americano ha già fatto sapere che verrà servito un pasto adeguato alla sua dieta. La mattina del 30 visiterà il Martin Luther King Memorial, il Lincoln Memorial e porterà dei fiori alla statua del Mahatma Gandhi, dinanzi all'ambasciata indiana.

Il viaggio culminerà con il colloquio insieme a Obama, il vicepresidente Joseph Biden, il segretario di Stato John Kerry e il segretario alla Difesa Chuck Hagel. Le questioni che interessano all'India sono la difesa, la sicurezza marittima, la scienza e la tecnologia, senza dimenticare la possibilità di aumentare scambi e investimenti tra i due Paesi.

Tuttavia, ad attendere Modi non saranno solo rose e fiori. L'Alliance for Justice and Accountability (Aja) - che con successo aveva condotto una campagna anti-Modi quando era chief minister del Gujarat - sventolerà bandiere nere al suo arrivo al Madison Square Garden. La Sikh For Justice invece organizzerà un "tribunale dei cittadini"  davanti alla Casa bianca, nel quale "incriminerà" il Primo ministro indiano per i reati commessi durante i massacri del Gujarat.

Il viaggio negli Stati Uniti è il terzo incontro ai massimi livelli compiuto da Narendra Modi. Il primo è stato con il premier nipponico Shinzo Abe, il secondo con il presidente cinese Xi Jinping. In entrambi i casi, il Primo ministro indiano ha firmato accordi economici dal valore di miliardi di dollari.

 

 

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