19/03/2020, 12.56
PAKISTAN
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Giustizia e pace: preghiere e digiuno per superare il coronavirus

di Shafique Khokhar

L’organismo della Chiesa cattolica sospende tutte le attività per prevenire il contagio. I casi positivi nel Paese sono 302. Nel Punjab l’amministrazione converte gli ostelli universitari in centri di quarantena. Pregare per malati e medici, “affinché scoprano presto il vaccino”.

Lahore (AsiaNews) – Continuare a pregare e digiunare nel periodo di Quaresima per sconfiggere il coronavirus: è l’esortazione diffusa ieri dalla Commissione nazionale Giustizia e pace della Conferenza episcopale pakistana (Cbcp). L’organismo della Chiesa cattolica, presieduto da mons. Joseph Arshad, arcivescovo di Islamabad-Rawalpindi e presidente anche della Cbcp, invita a non sottovalutare la potenza del virus che, dice, “cresce a livello globale e anche in Pakistan”. Poi invoca la protezione di “Dio onnipotente e misericordioso affinché dia speranza, incoraggi e dia a tutti forza, conforto e guarigione”.

Oggi il bilancio aggiornato dei nuovi casi è di 302 positivi al Covid-19, 734 sospetti contagiati in ospedale e due persone decedute. L’arcivescovo invita i fedeli a pregare per i malati e per la scoperta di un vaccino efficace che riduca il rischio di contrarre il virus. Inoltre chiede a tutta la popolazione di “cooperare con il governo e agire in modo responsabile rimanendo a casa, rispettando la distanza di sicurezza tra le persone e tutte le altre misure per proteggersi dalla proliferazione del contagio”.

La Commissione episcopale afferma: “Siamo davvero preoccupati per l’esplosione di questo virus”. Per questo motivo, ha deciso di fare la propria parte sospendendo tutte le attività “in modo da cooperare con le autorità e avere un ruolo responsabile nella prevenzione”.

L’organismo apprezza gli sforzi compiuti dal governo per contenere la pandemia della provincia del Punjab, convertendo tutti gli ostelli delle pubbliche università in centri di quarantena, come sistemazione immediata. L’amministrazione locale inoltre ha imposto l’applicazione della sezione 144 del Codice di procedura criminale, che consente di sospendere o ridurre qualsiasi attività nel pubblico interesse in un determinato periodo.

Negli ultimi 20 anni, evidenzia mons. Arshad nel comunicato, “ci sono state epidemie mortali come Sars e Mers, e ora la più letale: il Covid-19. Il morbo si diffonde in modo virulento in più luoghi, tanto da far cadere le braccia dalla disperazione persino ai Paesi più potenti. L’impatto internazionale di questo attacco virale è mortale. L’economia sta subendo un duro colpo in molti Paesi. Il turismo è in agitazione, i mercati vacillano. La crisi è una delle sfide più ardue dell’umanità”.

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