08/01/2005, 00.00
PAKISTAN
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Chiesa pakistana vicina alle vittime dello Sri Lanka

di Qaiser Felix

Nelle diocesi e nelle scuole si raccolgono fondi per ricostruire la vita e l'economia del paese; un team di medici andrà nello Sri Lanka per far fronte all'emergenza.

Islamabad (AsiaNews) – Il 2004 in Pakistan sarà ricordato con dolore e sgomento per il peggior terremoto dell'ultimo secolo: il numero delle vittime continua a crescere (le stime indicano oltre 150 mila morti in tutta la regione asiatica colpita dal maremoto) e la situazione potrebbe precipitare per la diffusione di epidemie causate dall'inquinamento delle acque. Medicine, acqua potabile, cibo e rifugi per i senzatetto sono le principali urgenze da soddisfare.

Per far fronte all'emergenza, la chiesa pakistana si è subito attivata per portare aiuti nelle aree devastate dal passaggio dello tsunami: cattolici e protestanti del paese si sono uniti a sostegno delle vittime dello Sri Lanka, la zona più colpita dell'Asia Meridionale.

La chiesa cattolica pakistana ha avviato una campagna in collaborazione con il National Council of Churches (NCCP), l'associazione che riunisce le chiese protestanti del paese. Secondo Simon Azariah, attivista pakistano da poco rientrato da un sopralluogo in Sri Lanka, l'urgenza maggiore è la scarsità di dottori e medicinali; per fronteggiare i bisogni del paese è stato allestito un team di 4 medici che, nei prossimi giorni, andranno nello Sri Lanka. L'NCCP ha donato 500 mila rupie (circa 3.500 euro) per finanziare la spedizione.

Mons. Joseph Coutts, vescovo di Faisalabad e direttore della Caritas pakistana sottolinea che ogni impiegato dell'associazione "devolverà il compenso di una giornata lavorativa per la missione umanitaria" nello Sri Lanka. Egli afferma ad AsiaNews che "alcune parrocchie e gruppi religiosi hanno già fatto donazioni e nei prossimi giorni anche le scuole si attiveranno per una raccolta fondi" per le vittime dello tsunami.

Lawrence John Saldanha, arcivescovo di Lahore e presidente della conferenza episcopale pakistana, invita tutte le diocesi "ad organizzare una raccolta fondi": tutte le donazioni raccolte verranno affidate alla Caritas nazionale (CEDEC) dello Sri Lanka a Colombo.

Intanto i governi e le organizzazioni umanitarie internazionali si muovono su diversi fronti: il governo pakistano ha subito predisposto interventi di emergenza nei giorni successivi al maremoto, portando aiuti nelle zone più colpite; la fondazione Edhi (una organizzazione non governativa che si occupa di welfare) e le emittenti televisive private del paese hanno avviato una raccolta fondi a sostegno delle vittime, per favorire il processo di ricostruzione dell'economia e della vita nel paese.

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