08/01/2005, 00.00
SRI LANKA
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Tsunami, sostegno psicologico per i bambini dello Sri Lanka

di Danielle Vella

La chiesa ha avviato un programma mirato ai più piccoli per aiutarli a superare la tragedia; nel paese, diviso da anni di guerra civile, si respira un clima di coesione e collaborazione.

Colombo (AsiaNews) – Nei campi profughi dello Sri Lanka sarà attivato un programma di sostegno psicologico per i bambini e i giovani sopravvissuti allo tsunami; l'iniziativa, promossa dal Jesuit Refugee Service (JRS), un'organizzazione cattolica internazionale, intende aiutare le giovani vittime del maremoto, le più colpite dalla tragedia.

Il JRS opera da diversi anni in Sri Lanka, aiutando le popolazione martoriata da una lunga guerra civile. Padre Vinny Joseph SJ, direttore del JRS in Sri Lanka, sta visitando tutti i campi profughi del paese per programmare al meglio gli interventi e coordinare le operazioni del suo staff.

Dal campo di accoglienza di Jaffna (città dell'estremo nord da decenni controllata dalla guerriglia separatista e duramente colpita dal maremoto), P. Vinny racconta ad AsiaNews che "gli insegnanti stanno distribuendo oltre 100 mila quaderni nei campi profughi del paese e altro materiale verrà consegnato nei prossimi giorni".

"Facciamo in modo – racconta il direttore della JRS – che gli insegnanti stiano il più possibile a contatto con i bambini, per aiutarli a vivere la situazione di disagio: essi svolgeranno un programma educativo, fatto di studi, giochi e altre attività".

Gli insegnanti avranno anche il ruolo di consiglieri e seguiranno da vicino i bambini nel lento ritorno verso la normalità: il progetto intende migliorare l'ambiente dei campi di accoglienza, che è diventato la casa di migliaia di piccoli senzatetto.

Intanto l'organizzazione cattolica cerca di far fronte ai bisogni primari dei sopravvissuti: i volontari hanno organizzato una serie di interventi umanitari in collaborazione con i volontari della diocesi di Jaffna, Mullaithivu, Trincomalee e Batticaloa.

L'attenzione di p. Vinny è rivolta in particolare ai bambini: prima di andare in Sri Lanka, il gesuita indiano del gruppo Tamil ha lavorato per anni nei campi profughi dello Sri Lanka nel Tammil Nadu (India Meridionale), organizzando programmi per i bambini con la speranza di infondere loro maggiore coraggio per il futuro. Nonostante l'immane tragedia provocata dal maremoto, p. Vinny vuole comunque trovare dei segnali di speranza, perché "essa ha unito le persone". "Le gente di etnia Sinhalese del sud viene nel nord per distribuire aiuti ai Tamil, i ribelli del fronte Liberation Tigers of Tamil Eelam (LTTE) collaborano con l'esercito in molte zone del paese".

Il nuovo clima di unione è un segnale concreto di speranza in un paese diviso e dilaniato dalla guerra civile; la situazione potrebbe migliorare se la gente del sud incontra quella del nord, se i Singhalese aiutano i Tamil e i ribelli Tigers lavorano con i soldati dell'esercito, in un nuovo clima di armonia e aiuto reciproco.

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