21/01/2015, 00.00
TIBET
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Miniere cinesi, minaccia all'ecosistema e alla vita dei tibetani

Nuove proteste nella provincia di Qinghai contro le operazioni minerarie. La popolazione locale denuncia la deforestazione delle montagne e l'inquinamento dei corsi d'acqua. La connivenza tra i proprietari degli impianti e l'amministrazione locale e centrale.

Dharamsala (AsiaNews/Rfa) - È allarme inquinamento nella regione tibetana della provincia di Qinghai, in Cina. A denunciarlo sono fonti di Radio Free Asia (Rfa), che spiegano come le operazioni minerarie di Pechino stiano distruggendo l'ambiente, con la deforestazione delle montagne e la contaminazione dei corsi d'acqua per il deflusso degli impianti.

In particolare, la popolazione tibetana sta protestando da giorni per le miniere della prefettura autonoma tibetana di Tsojang (Haibei in cinese). Tuttavia, i legami tra proprietari delle miniere e autorità locali stanno rendendo vane le manifestazioni della gente.

"I proprietari - spiega una fonte di Rfa, anonima per motivi di sicurezza - stanno guadagnando un sacco di soldi dalle miniere. E per continuare il loro lavoro, pagano le autorità sia a livello provinciale che centrale. In questo modo, quando esponiamo le nostre lamentele, non riceviamo alcun aiuto".

Lo scorso anno, un anziano uomo chiamato Ugyen Kyab, originario del villaggio Gongma (contea di Kangtsa), ha fatto appello alle autorità centrali cinesi perché si schierassero contro gli impianti. Tuttavia, l'amministrazione locale lo ha arrestato.

I funzionari cinesi hanno anche negato ai tibetani della zona il pagamento di 100mila yuan (16.090 dollari), promesso in origine per ottenere l'uso della terra.

Analisi condotte qualche anno fa nell'area di Tsojang hanno rivelato un terreno "ricco di depositi di ferro, rame e calcare", sottolinea la fonte. "Ormai le operazioni minerarie sono a pieno regime - aggiunge - senza tenere in alcuna considerazione l'ambiente circostante".

Il terreno disponibile per i tibetani per pascolare il loro gregge è ormai ridotto in modo considerevole. Oltre alla spoliazione delle montagne e all'inquinamento dei fiumi (causa di malattie per uomini e animali), tali attività minerarie hanno riempito anche le valli di polvere. Infine, l'uso dell'esplosivo ha impedito la proliferazione dei Cordyceps, un fungo parassita usato e venduto a caro prezzo per le sue proprietà medicinali.

 

 

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