24/10/2005, 00.00
ASIA
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Influenza aviaria: Cina e Thailandia vogliono un controllo capillare di allevamenti e abitazioni

Decisiva la rapida denuncia dei contagi. Prosegue la vaccinazione degli uccelli domestici. Da domani a Ottawa si riuniscono ministri ed esperti di tutto il mondo.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Cina e Thailandia iniziano un controllo capillare negli allevamenti e persino nelle abitazioni, proprio mentre i ministri della Sanità e gli esperti di 30 Paesi iniziano a Ottawa un meeting di 2 giorni sull'influenza aviaria, per migliorare le misure di prevenzione e di collaborazione contro il rischio di una pandemia. Al primo incontro mondiale di ministri ed esperti sull'influenza aviaria partecipano l'Organizzazione mondiale della sanità, l'Organizzazione per il cibo e l'agricoltura delle Nazioni Unite e l'Organizzazione mondiale per la salute degli animali.

Gli esperti ritengono impossibile impedire il diffondersi del contagio tra gli uccelli, trasmesso dai migratori ma anche da uccelli esotici importati. Ripetono che non c'è un rischio immediato di pandemia umana, poiché finora non risultano contagi da uomo a uomo, ma in Canada è recente il ricordo dell'epidemia di Sars che nel 2003 uccise 44 persone a Toronto e richiese una spesa di circa 1 miliardo di dollari Usa.

Oggi a Copenhagen si incontrano funzionari di oltre 50 Stati per fare il punto del problema, dopo 2 settimane che l'influenza aviaria è arrivata in Europa.

Rigide misure sono adottate nei Paesi asiatici, dove il virus H5N1 ha già causato la morte o l'abbattimento di centinaia di milioni di uccelli e dove alto è il rischio che il morbo muti e diventi trasmissibile tra le persone.

Cina. La Cina ha aumentato i controlli sia interni che ai confini, dopo che nei giorni scorsi il ministro della Sanità ha ammesso che "esiste il pericolo di un contagio tra esseri umani". Sono effettuate ispezioni presso fattorie e mercati, ma anche nelle case per individuare subito casi di contagio tra uccelli. Le misure sono state adottate dopo l'epidemia accertata nei giorni scorsi in una fattoria della Mongolia Interna, dove sono morti 2.600 polli e altri 91 mila sono stati abbattuti.

Speciali misure nella municipalità di Pechino, anche presso gli aeroporti e su bus e treni. Nyu Youcheng, vice sindaco, ha spiegato che nella capitale tutto il pollame e gli uccelli domestici sono stati vaccinati o posti in isolamento, come pure è già stato vaccinato il 98% del pollame delle fattorie della zona. Intorno alla città sono state istituite oltre 60 stazioni di controllo con telescopi presso i luoghi di passaggio e riposo degli uccelli migratori.

Thailandia. 900 mila "volontari" si recano di casa in casa per scoprire casi di contagio tra uccelli o di uomini e per portare i malati in ospedale. Suchai Charoenratanakul, ministro della Sanità, ha spiegato oggi che le ispezioni sono coordinate con 9.700 uffici locali di sanità e che vogliono "prevenire" epidemie. Allo studio misure per separare gli allevamenti d'uccelli dai luoghi di abitazione umana.

Pakistan. Non sono stati finora dichiarati casi di contagio, ma fonti sanitarie ufficiali ammoniscono che non sono istituiti né piani di emergenza, né un sistema di sorveglianza.

Emirati Arabi. Nelle macellerie di Abu Dhabi l'Autorità per il controllo alimentare ha vietato la vendita di volatili vivi ed emanato severe regole di pulizia e igiene. La vendita del pollame potrà avvenire solo presso un neo istituito mercato centrale.

Iran. Gulfnews dà oggi notizia che oltre 5 mila uccelli migratori sono stati trovati morti ieri nella provincia dell'Azerbaigian occidentale, a confine con Turchia, Iraq e Azerbaigian. Vengono sottoposte a disinfezione le auto che vengono dalla Turchia e nelle zone occidentali sono vietate la caccia e la cattura di uccelli vivi.

Russia. Nuovo focolaio nella regione di Tambov, distretto di Marshanski, 480 km. a sud di Mosca, dove sono morte 14 galline allevate in pollai vicino alle dace. Il ministro dell'Agricoltura ha ordinato di abbattere tutti gli uccelli allevati nella zona. Dallo scorso luglio in Russia sono stati uccisi oltre 600 mila polli allevati. (PB)
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