20/07/2007, 00.00
FILIPPINE
Invia ad un amico

P. Bossi 39 giorni in mano ai rapitori

Il sacerdote, rapito il 10 giugno scorso da un commando di uomini armati, è appare in buona salute anche se provato.

Zamboanga (AsiaNews) – E’ stato liberato ieri sera p. Giancarlo Bossi, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) rapito nell’arcipelago meridionale di Mindanao lo scorso 10 giugno. Lo conferma ad AsiaNews p. Gianni Sandalo, il superiore regionale dell’Istituto.

Il p. Bossi appare in discrete condizioni di buona salute, anche se provato dai 39 giorni di rapimento; il missionario italiano è stato sottoposto ad accertamenti medici per verificarne le condizioni di salute.

P. Bossi era stato rapito nei pressi della sua parrocchia di Payao da un commando composto da dieci uomini armati. I rapitori hanno lasciato liberi i due ragazzi che accompagnavano il missionario (che aveva da poco celebrato la messa), in modo che questi potessero avvertire le autorità del rapimento. Successivamente, uno dei due era stato messo sotto sorveglianza dalla polizia perché ritenuto potenzialmente vicino ai rapitori. Secondo alcuni testimoni, p. Bossi è stato picchiato nel corso del suo rapimento.

Nei lunghi giorni successivi, la preoccupazione è stata quella di capire chi fossero i suoi rapitori: si andava da uomini del Moro Islamic Liberation Front (Milf), che dal 1978 conduce una sanguinosa guerra civile per ottenere l’indipendenza di Mindanao da Manila. Il Milf, però ha sempre negato risolutamente, ed anzi ha offerto la sua collaborazione per la liberazione. Per alcuni giorni si è parlato di cooperazione tra il Milf e l’esercito.

Il timore era che fosse stato rapito dai terroristi di Abu Sayyaf. Legati al gruppo di al Qaeda.

Intanto cominciano a diffondersi appelli di cristiani, ma anche di musulmani ed una catena di preghiera. Nei giorni successivi, i missionari del Pime nelle Filippine aprono un blog, un diario virtuale su Internet, in cui raccolgono messaggi e preghiere da tutto il mondo e raccontano dal loro punto di vista l’evolversi della situazione. A più riprese della situazione di p. Bossi se ne è occupato anche Benedetto XVI.

Una schiarita della vicenda ha cominciato a prospettarsi nei giorni scorsi, quando è stata esclusa la responsabilità di gruppi terroristici e ci si è indirizzati verso la delinquenza comune o sbandati.

Il 6 luglio i rapitori fanno avere alcune foto di padre Bossi. E’ la prima prova certa che il missionario è vivo. Nel sollievo generale, il 10 il Pime lancia una giornata internazionale di preghiera

AsiaNews si unisce al sollievo espresso dai missionari del Pime e dalla famiglia. .

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
P. Bossi: “Sto bene, vorrei tornare a salutare i miei parrocchiani”
19/07/2007
Il "grazie" del Pime a quanti hanno contribuito alla liberazione di p. Bossi
20/07/2007
P. Bossi ,“molto felice” di tornare nelle Filippine
22/01/2008
P. Bossi: “Tornerò fra la mia gente”
20/07/2007
P. Giancarlo Bossi è in Italia
12/08/2007


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”