27/03/2020, 08.55
CINA
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Wuhan, lunghe code per prendere le ceneri dei morti da coronavirus. I dubbi sulle cifre

di Lu Haitao

Durante l’epidemia i morti sono stati cremati subito, senza cerimonie e senza precisare le cause della morte. Ora i familiari attendono di seppellire le urne contenenti le ceneri degli estinti. Nella sola Wuhan saranno distribuite circa 45mila urne. Il numero dei morti da coronavirus in Cina è volutamente sottostimato. Nei giorni del picco dell’epidemia i forni crematori hanno lavorato per 19 ore al giorno. Scomparsi i giornalisti Li Zehua, Fang Bin, Chen Qiushi. Foto e video delle code ai Funeral Parlour e ai cimiteri vengono oscurati sui social.

Wuhan (AsiaNews) – Centinaia, forse migliaia di persone stanno facendo lunghe code davanti agli uffici dei Funeral Parlour [sale dei funerali] di Wuhan per raccogliere le urne con le ceneri dei loro defunti, morti nell’epidemia da coronavirus, durante l’isolamento forzato della città.

Tutti coloro che sono morti durante l’epidemia sono stati cremati subito, senza alcuna cerimonia funebre e senza precisare le cause della morte. I familiari hanno dovuto aspettare l’avviso delle autorità per andare a recuperare le ceneri dei loro estinti.

Colpita anche da una profonda crisi economica, la Cina sta spingendo per far tornare alla normalità il Paese, e ha programmato la riapertura delle comunicazioni a Wuhan per l’8 aprile. Un segno di questa “normalità” è il ritiro delle ceneri da parte dei parenti in preparazione alla festa del Qingming, il 4 aprile prossimo, quando si onorano le tombe dei defunti.

Le code e i morti

Le lunghe code davanti ai Funeral Parlour fanno emergere la domanda su quanti sono davvero i morti a causa del coronavirus. Finora la Cina ha dichiarato solo 3298 morti.

Una foto diffusa ieri sui social (v. foto) mostra una lunga fila fuori del Funeral Parlour di Hankow, un quartiere di Wuhan. I commenti online dicono che la gente ha dovuto aspettare per ore, mentre poliziotti della pubblica sicurezza e in borghese vigilavano che nessuno prendesse delle foto. Per prendere le ceneri dei loro defunti, i familiari dovevano essere scortati da membri dello staff del Funeral Parlour o da persone dell’amministrazione cittadina. I commenti parlano di “un modo di sorveglianza”.

La rivista Caixin nota che la coda fuori del Funeral Parlour di Hankow è lunga circa 200 metri; migliaia di urne vuote per contenere le ceneri sono state scaricate da un camion e accatastate nel Funeral Parlour.

Un’altra “sala per funerali” a Wuchang (altro quartiere di Wuhan) ha annunciato che i familiari possono venire a ritirare le urne con le ceneri dal 23 marzo. Il Funeral Parlour prevede di distribuirne 500 al giorno, fino al Qingming. Questo significa circa 6500 urne per tutto questo periodo.

Wuhan ha sette Funeral Parlour: se si calcola che ognuno di essi distribuirà urne con lo stesso ritmo di quello di Wuchang, si arriva fino a 45.500 urne per la sola città di Wuhan.

Forse non tutte queste morti possono essere ascritte al coronavirus, ma è quasi certo che le cifre ufficiali sono sottostimate di proposito.

Un giornalista di Caixin ha detto a suo tempo che in febbraio i forni crematori dei Funeral Parlour hanno lavorato per 19 ore al giorno.

Li Zehua, un ex presentatore televisivo della CCTV, venuto come free lance a Wuhan per riportare sull’epidemia, è stato arrestato e da oltre un mese non si sa nulla di lui. Sono scomparsi altri due giornalisti, Fang Bin e Chen Qiushi: anch’essi stavano lavorando a Wuhan. Li Zehua aveva riportato una sua visita al Funeral Parlour di Qingshan dalle 10 alle 11 di sera del 19 febbraio e aveva scoperto che i forni crematori erano ancora in funzione.

Nella rete sono apparsi anche dei video che mostravano lunghe code di gente fuori del cimitero di Biandanshan, in attesa di seppellire le ceneri dei loro defunti. Ma anche queste foto e video sono stati censurati e fatti scomparire.

Forse non si saprà mail il numero esatto di vittime da coronavirus. Durante i giorni del picco dell’epidemia a Wuhan, il sistema sanitario è collassato e molti pazienti non hanno avuto la possibilità di essere ricoverati in ospedale. Essi sono morti prima di qualunque diagnosi e sono stati cremati senza essere inclusi nelle statistiche ufficiali.

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