27/07/2009, 00.00
MACAO - CINA
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A Macao eletto senza sorprese il Capo dell'esecutivo, candidato “unico”

Nella città l’elezione è limitata a 300 grandi elettori, emanazione del potere centrale di Pechino. Un manipolo di dimostranti chiede riforme democratiche, ma non vi sono speranze prima del 2019. I problemi attuali e gravi della corruzione e dei bisogni sociali.

Macao (AsiaNews/Agenzie) – Macao ha accolto senza sorpresa la vittoria di Fernando Chui Sai-on come Capo esecutivo del governo, in pratica candidato unico nelle elezioni di ieri. Tutti si chiedono cosa farà ora per affrontare i gravi problemi della diffusa corruzione e dei bisogni sociali.

Il Macau Daily News, maggior quotidiano locale, ha addirittura scritto ieri, prima ancora dell’inizio del voto: “Ultim’ora: Chui Sai-on è il nuovo Capo esecutivo”. Lo spoglio dei voti in diretta televisiva ha confermato un vero plebiscito, mentre sono state accolte con curiosità le 14 schede bianche. Alla fine Chui ha ricevuto 282 voti su  297 validi. Del resto nel 2004 l’unico candidato, Edmund Ho Hau-wah, ricevette 296 voti su 300.

Il sistema elettorale locale prevede che il capo del governo sia eletto da un Comitato composto da sole 300 persone, peraltro nemmeno di diretta elezione popolare ma nominate con varie modalità dalle autorità cinesi.

C’è disinteresse e frustrazione nei cittadini, che ritengono ingiusto che chi governa una città di 500mila abitanti sia scelto da sole 300 persone.

Chui ha però salutato la vittoria come del tutto legittima e si è persino preoccupato di assicurare ai 14 che non lo hanno votato che saprà conquistare la fiducia loro e della popolazione.

Ieri sera, dopo la chiusura dei seggi, poche decine di persone hanno manifestato davanti alle rovine della chiesa di S.Paolo, guidate dai parlamentari locali Antonio Ng Kuok-cheong e Au Kam-san, chiedendo il suffragio universale per il 2019.

Ng ha detto che queste elezioni sono del tutto manipolate e che “per cacciare la corruzione, dobbiamo lottare per la democrazia”.

La città è ancora scossa dalla condanna per corruzione di Ao Man-long, Segretario per i Trasporti e i lavori pubblici. Ad aprile Ao è stato condannato a 28 anni e 6 mesi di carcere per essersi appropriato di centinaia di milioni di pataca (centinaia di migliaia di euro) di denaro pubblico. Secondo analisti, lo scandalo ha evidenziato la diffusa corruzione negli ambienti di governo.

Ora tutti chiedono a Chui maggior trasparenza e controlli sul governo, ma pochi si aspettano cambiamenti strutturali. In tema di riforme democratiche, il suo programma elettorale prevede solo generiche promesse senza fissare scadenze.

Intanto dovrà affrontare problemi sociali ed economici in materia sanitaria, abitativa e immobiliare. Temi assai poco curati nel suo programma elettorale.

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