09/04/2013, 00.00
RUSSIA
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A Taganrog nuove accuse contro i Testimoni di Geova

di Nina Achmatova
La procura incrimina formalmente 16 TdG per aver rimesso in piedi le attività dell’organizzazione, vietata dal 2009 dopo una condanna per “estremismo”. Difensori diritti umani: ormai siamo arrivati a uno stadio di vera persecuzione.

Mosca (AsiaNews) - La procura della città di Taganrog, Russia meridionale, ha formalmente incriminato 16 Testimoni di Geova per aver preso parte alle attività di una organizzazione estremista, dopo aver rimesso in piedi la comunità locale dell'organizzazione religiosa internazionale, bandita quattro anni fa. Secondo gli inquirenti, i fedeli hanno continuato a tenere incontri dopo che a Taganrog i TdG sono stati vietati dalle autorità nel 2009. Nelle loro riunioni, sostiene la procura, hanno incitato all'odio "contro il mondo cristiano", fatto circolare letteratura estremista e invitato a eludere il servizio militare. Secondo l'accusa, i 16 incriminati - di cui due sono donne - hanno anche tentato di coinvolgere minori nelle loro attività e organizzato raccolta di denaro per l'organizzazione.

"Il materiale del caso sarà inviato al tribunale cittadino di Taganrog per avviare il processo, dopo che i sospetti saranno informati sui capi di accusa", si legge nel comunicato diffuso dalla procura locale lo scorso 8 aprile.

Nel 2009, la Corte suprema della Federazione russa ha confermato la sentenza del tribunale di Rostov, che imponeva lo scioglimento e il bando delle comunità di TdG a Taganrog, Neklinov e Matveevo-Kurgan, perché ritenute "estremiste". Il divieto, però, riguardava la comunità come persona giuridica e ora alle nuove accuse degli inquirenti i TdG rispondono invocando la libertà di religione dell'individuo. Per i difensori dei diritti umani, la situazione dei TdG sta passando "dallo stadio di una violazione di numerosi diritti costituzionali e della libertà dei credenti a quello di vera e propria persecuzione". Secondo il Centro Sova, che monitora la condizione delle minoranze nel Paese, l'accusa di estremismo si basa esclusivamente su certa letteratura religiosa diffusa dalla comunità di fedeli, che è stata esaminata solo da specialisti non obiettivi, perché "assoldati" dal pubblico ministero.

Presenti con circa 200mila fedeli sparsi in tutta la Federazione, i TdG sono accusati da anni di settarismo, "estremismo religioso", "incitamento all'isolamento sociale" e a comportamenti che minano l'armonia della società. Le autorità russe, inoltre, non gradiscono alcune pratiche dei fedeli come l'obiezione di coscienza verso il servizio militare, il rifiuto all'uso delle armi, la rinuncia alle trasfusioni di sangue e la richiesta di dedizione totale degli adepti alla vita della comunità. La comunità moscovita dei TdG è stata sciolta per ordine di un tribunale distrettuale nel 2004, ma nel 2010 la Corte europea dei diritti dell'Uomo ha dichiarato illegale la sentenza. 

 

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