21/11/2019, 19.01
HONG KONG - CINA
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Accademici, parenti, amici in sciopero della fame per salvare i giovani assediati nel PolyU di Hong Kong

Persone di fedi differenti si uniscono domandando moderazione ai poliziotti che gridano "Vogliamo ripetere Tiananmen!". Tre domande a Carrie Lam, capo dell'esecutivo.

Hong Kong (AsiaNews) – Un gruppo di professori, genitori, assistenti sociali e gente comune hanno deciso di iniziare uno sciopero della fame per salvare la vita ai giovani rinchiusi nel PolyU, assediato dalla polizia che ha deciso di usare anche forza letale. Ecco il loro comunicato, che hanno diffuso oggi pomeriggio dalla Kowloon Union Church di Jordan Road.

Sciopero della fame contro la tirannia

Per proteggere le giovani generazioni

 

Siamo un gruppo di accademici, genitori, assistenti sociali e persone di fedi differenti ad Hong Kong. Vogliamo dare inizio a uno sciopero della fame per protesta contro l’assedio che la polizia di Hong Kong sta attuando contro vari campus universitari – in particolare quella dell’Università del Politecnico, ancora in corso. La polizia di Hong Kong ha minacciato i dimostranti con l’uso di proiettili letali nel campus del PolyU; in seguito ha invaso il PolyU con forza bruta. Chiunque nel campus del PolyU – studenti, professori, dottori, infermieri, volontari per l’emergenza, giornalisti, passanti e perfino membri del pronto soccorso sono stati presi di mira in modo indiscriminato per mano di ufficiali di polizia vendicativi e fuori legge.

La polizia anti-sommossa è dotata di fucili AR-15 ed è autorizzata dai loro superiori a usare forza letale. Mentre entravano nel campus, almeno un poliziotto ha gridato: “Vogliamo una ripetizione del massacro di Tiananmen!” a ha dichiarato che stavano per “sgozzare gli scarafaggi”.

La polizia ha compiuto arresti arbitrari di personale medico e del pronto soccorso, e ha infranto in modo brutale il diritto di ricevere cure mediche, arrivando perfino a bloccare le medicine per coloro che sono intrappolati dentro il campus.

A proposito della crisi presente che la nostra società sta affrontando, noi presentiamo con veemenza tre domande al Capo dell’esecutivo della Regione ad amministrazione speciale di Hong Kong:

1. Avviare una reale commissione indipendente per investigare i conflitti fra il pubblico e la polizia, come pure alle cause profonde delle proteste. Entro un mese si dovrebbe annunciare un’agenda concreta per l’attuazione di un genuino suffragio universale. Per aiutare a risolvere la spirale dei conflitti in atto fra il pubblico e la polizia/governo, si deve offrire clemenza ai dimostranti, specie coloro con crimini meno seri.

2. Alla polizia posizionata fuori del PolyU ordinare di non attaccare i dimostranti e non usare modi provocatori, per incoraggiare gli studenti, i manifestanti e i loro sostenitori ancora dentro il campus di abbandonarlo in modo volontario senza danni. Il governo dovrebbe anche annullare la dichiarazione precedente, secondo cui ogni dimostrante che viene fuori dal campus sarà accusato di rivolta.

3. Garantire che le elezioni dei Consigli distrettuali del 24 novembre abbiano luogo senza cancellazione o ritardo.

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