25/06/2015, 00.00
INDONESIA - ISLAM
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Aceh: vendevano cibo durante il Ramadan, nove persone condannate alla fustigazione

di Mathias Hariyadi
Si tratta del proprietario di un chiosco e di otto assistenti. Gli agenti hanno anche sequestrato prodotti alimentari e bevande a privati cittadini, pronte per essere consumate. L’obbligo del digiuno imposto di fatto anche ai non musulmani. Confermata la politica di “tolleranza zero” nella provincia contro quanti non rispettano la legge islamica.

Jakarta (AsiaNews) - Fustigate perché vendevano cibo ai bordi delle strade, durante il tempo di digiuno e preghiera giornaliero previsto nel mese di Ramadan. È questa la punizione cui andranno incontro almeno nove persone a Banda Aceh, nella provincia di Aceh, estremo punto occidentale dell’arcipelago indonesiano, unica nel Paese in cui vige la sharia, la legge islamica. Il governo locale - con in prima fila il sindaco Illiza Sa'aduddin Djamal - conferma così la linea della “tolleranza zero” verso norme e comportamenti che contraddicono la fede musulmana, soprattuto in questo periodo sacro di digiuno e preghiera. E fra questi vi è la vendita, dall'alba alle 4 del pomeriggio, di cibo e bevande. 

Come ha riferito nei giorni scorsi il giornale cristiano Sinar Harapan, le autorità hanno sorpreso nove venditori di cibo di strada all’interno dei loro chioschi, intenti a vendere cibo e altri generi alimentari nel mercato tradizionale di Pneunayong, in centro città. Nel corso dell’operazione di polizia, gli agenti hanno anche sequestrato alimenti e bevante già vendute a privati cittadini e che stavano per essere consumante.  

Fra le nove persone arrestate vi sono il proprietario di un chiosco e i suoi otto assistenti. Secondo quanto spiega Bukari, capo dei servizi di sicurezza, egli avrebbe aiutato persone (non musulmane) che non devono osservare il digiuno “a procurarsi cibo e bevande”. L’obbligo del digiuno dovrebbe essere imposto ai soli fedeli dell’islam ma ad Aceh, a differenza delle altre province del Paese, le regole musulmane vengono imposte di fatto a tutta la popolazione. 

La maggior parte dei cittadini della zona sembra essere in larga maggioranza favorevoli all’applicazione, a conferma di una visione sempre più radicale e invasiva della fede islamica nella società civile. Il tema della vendita di alimenti durante il Ramadan era già stata oggetto di una presa di posizione dura del sindaco Illiza Sa'addudin Djamal, secondo cui ogni negozio di alimentari deve essere chiuso e “ogni violazione alla norma verrà punita con estremo vigore”. 

L'Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, è spesso teatro di attacchi o gesti di intolleranza contro le minoranze, cristiani, musulmani ahmadi o di altre fedi. Nella provincia di Aceh - unica nell'Arcipelago - vige la legge islamica (shari'a), in seguito a un accordo di pace fra Jakarta e Movimento per la liberazione di Aceh (Gam), e in molte altre aree (come Bekasi e Bogor nel West Java) si fa sempre più radicale ed estrema la visione dell’islam. 

La scelta di inasprire leggi, regolamenti, norme e comportamenti non ha incontrato i favori di una larga fetta della popolazione locale, costretta a modificare in modo repentino abitudini e costumi radicati nel tempo. Fra le decisioni contestate dai cittadini di Aceh, vi sono tutta una serie di divieti rivolti in particolare alle donne: indossare jeans e gonne attillate, viaggiare cavalcioni a bordo di motocicli, ballare in pubblico perché "alimentano il desiderio”, festeggiare il San Valentino. L’ultimo caso riguarda la decisione di introdurre un “coprifuoco” per le donne, in via ufficiale per ridurre le molestie sessuali. 

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