02/10/2008, 00.00
BANGLADESH
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Acido, la nuova arma per sfigurare il volto delle donne

di Nozrul Islam
Mogli, figlie, ragazze vengono punite gettando acido sul loro corpo e sfigurandole per sempre. Il governo proibisce la vendita, ma i liquidi corrosivi si trovano con facilità sul mercato. Il fenomeno è in crescita. Fra le vittime vi sono ormai anche bambini e adulti maschi.

Dhaka (AsiaNews) – Le donne in Bangladesh soffrono di emarginazione. E le violenze contro di loro, in casa e fuori, crescono sempre di più. Ultimamente si è aggiunta una nuova arma di offesa: l’acido, che sfigura il loro volto e il corpo.

Il marito di Parul ha 30 anni. Nel 2000 il marito l’ha sfigurata gettandole acido in faccia, perché i famigliari non pagavano la dote concordata. La mamma della vittima ha presentato denuncia pochi mesi fa, perché fino ad allora non aveva potuto lasciare la figlia, sempre in ospedali vari. Il marito – che tutti sanno essere colpevole – è in libertà.

Nasima ha una figlia ritardata mentale che all’età di 11 anni è stata violentata. Ha denunciato i colpevoli due anni fa, e da allora ha subito continue minacce, finché le hanno devastato torace e schiena con l’acido. Ora promette che non denuncerà i colpevoli e ritirerà l’accusa precedente.

Campagne di sensibilizzazione interne e internazionali hanno spinto il governo a varare, nel 2002, una severa legge contro il costume di gettare acido in faccia a giovani donne per motivi economici,  o per gelosia, o perché resistono a proposte sessuali. Dopo un certo calo dei casi, ora si segnala una ripresa. Sono stati 1.428 dal 2002 al 2007, 116 casi da gennaio ad agosto 2007, saliti a 125 nello stesso periodo di quest’anno. Dal 2002, solo 190 i processi, in cui 254 colpevoli sono stati condannati: 11 a morte, 89 all’ergastolo. Nessuna autorità sa dire quante condanne sono state eseguite e quanti condannati siano di fatto in carcere.

Per legge, l’acido può essere comprato solo su licenza, ma chiunque può procurarselo sui normali mercati, al prezzo di circa 0,6 euro per un chilo: quanto basta a sfigurare una persona, spesso “sciogliere” completamente gola, trachea, esofago, fra sofferenze atroci.

Ultimamente, le vittime non sono più soltanto giovani donne, ma anche bambini, per vendetta contro i genitori, e uomini, specialmente per dispute su terreni e rivalità in amore.

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