12/12/2005, 00.00
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Al via il Summit dei Paesi del Sud Est asiatico a Kuala Lumpur

Si discuterà di integrazione economica e politiche di sviluppo dell'area ma si affronterà anche la spinosa questione della concorrenza di Pechino e delle possibilità di crescita offerte dal mercato cinese.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) - I paesi del sud est asiatico, una volta conosciuti come le tigri economiche dell'Asia, devono velocizzare le riforme economiche per non rischiare di perdere posizioni nella corsa agli investimenti stranieri con la Cina. Queste in linea generale, secondo il presidente di Singapore Lee Hsien Loong, sono le linee guida stabilite dai paesi membri dell'Associazione dei paesi del sud est asiatico (Asean) alla vigilia del Est Asia Summit che si terrà mercoledì a Kuala Lumpur. Al vertice, oltre all'Asean, parteciperanno anche altre sei nazioni che hanno forti interessi economici nell'area. Il Summit, infatti, si pone l'obiettivo di arrivare ad una più ampia integrazione economica e di aumentare la collaborazione con gli altri paesi dell'area come la Cina, l'India, il Giappone, la Sud Corea, l'Australia e la Nuova Zelanda.

Ma il convitato di pietra dell'incontro sarà la concorrenza che la Cina porta a tutti gli altri Paesi, monopolizzando i mercati internazionali.

La Cina è la settima potenza economica mondiale e solo lo scorso hanno ha goduto di 61 miliardi di dollari di investimenti stranieri, più del doppio di quelli effettuati in tutta l'area del sud est asiatico. "Oggi la Cina è una delle figure economiche  più importanti non solo nella regione ma sull'intero mercato globale" ha detto il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono durante una conferenza stampa a Kuala Lumpur. Nella prima metà del 2005 gli scambi commerciali tra la Cina e i paesi membri dell'Asean sono cresciuti del 25% e grazie ad un volume di affari di 60 miliardi di dollari registrato solo nella prima metà del 2005, Pechino è diventata il quarto partner economico dell'Asean.

L'Associazione delle nazioni del sud est asiatico comprende: Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam. Questa paesi contano 530 milioni di abitanti e loro economie hanno un valore complessivo di 1,4mila miliardi di dollari. Anche la Russia è interessata ad entrare in questo mercato e proprio sabato scorso ha siglato un accordo economico di cooperazione con l'Associazione e nel prossimo futuro potrebbe partecipare direttamente ai Summit annuali dei paesi del sud est asiatico. Per il momento, il presidente russo Vladimir Putin, si dovrà accontentare di una partecipazione esterna dato che Mosca al momento non ha ancora i prerequisiti richiesti dall'Associazione.

Nei prossimi anni, secondo il premier di Singapore Lee Hsien Loong, "l'obiettivo principale è quello di creare l'Asean Economic Community entro il 2020 ma entro 2015 i vari paesi dovranno raddoppiare gli sforzi istituzionali per arrivare ad una reale liberalizzazione delle nostre economie e all'eliminazione degli ostacoli che bloccano gli investimenti stranieri".

A margine del vertice saranno affrontati anche altre importanti questioni per il futuro del sud est asiatico. Verranno stabilite delle politiche di intervento e di cooperazione tra i vari paesi per la gestione dell'epidemia di influenza aviaria e sarà affrontata anche la situazione del rispetto dei diritti umani all'interno dei singoli paesi. In questo senso, l'Asean ha richiamato ufficialmente il governo birmano e ha chiesto il rilascio dei detenuti politici e in particolare di Aung San Suu Kyi leader del movimento della Lega Nazionale per la democrazia.

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