11/07/2013, 00.00
SIRIA
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Aleppo, il blocco imposto dai ribelli provoca la protesta della popolazione, “abbiamo fame”

L’assedio delle milizie anti-governative ai quartieri controllati dal regime impedisce l’arrivo di cibo e medicinali. L’inizio del Ramadan inasprisce il controllo in alcune aree della città, mentre la popolazione, esausta, chiede ai ribelli di allentare la morsa.

Aleppo (AsiaNews/Agenzie) - Si accende la protesta dei cittadini di Aleppo contro il blocco imposto dai ribelli sui distretti controllati dal governo. "Mancano cibo e medicinali - gridano gli abitanti del quartiere Bustan al-Qasr - la gente chiede che l'assedio sia interrotto". Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, le proteste contro la scarsità di beni di prima necessità hanno avuto inizio martedì 9 luglio, quando decine di manifestanti si sono radunati in prossimità di un check-point ribelle. Nel corteo avrebbe perso la vita un dimostrante, colpito da un proiettile alla testa, non è ancora chiaro se a sparare siano stati gli stessi ribelli o un cecchino dell'esercito.

Una donna spinge una carrozzina carica di borse della spesa nel distretto di Ashrafiyeh, controllato dal regime. "Sono venuta a comprare del cibo - spiega in un video caricato nei giorni scorsi dall'Osservatorio per i diritti umani - non abbiamo nulla, i bambini stanno morendo di fame. Mio figlio è malato e necessita medicine e alimenti".  L'inizio del Ramadan (ieri in Siria, mercoledì 10 luglio), ha inasprito il controllo da parte delle frange islamiste su alcune aree della città, creando una spaccatura all'interno dello stesso fronte ribelle. "Sostengono che questo è l'islam e che chi non lo rispetta è un apostata, ma non è vero" spiega un combattente in un altro filmato dell'Osservatorio siriano.

La World Health Organisation, assieme a ong internazionali, sta cercando di convincere entrambe le parti a concedere l'invio di aiuti umanitari. Intanto, a Damasco, un membro del ministero degli esteri ha dichiarato che "è in programma un incontro con dei funzionari delle Nazioni Unite per porre un rimedio all'emergenza umanitaria".

Aleppo, seconda città della Siria per estensione ed importanza, è obiettivo dell'offensiva ribelle da circa un anno. Tuttavia, una parte dei quartieri rimane ancora sotto il controllo delle truppe di regime, che, forti dell'aiuto di Hezbollah e galvanizzate dalla riconquista di Al Qusair, hanno lanciato nell'ultimo mese una massiccia controffensiva nella regione centrale del Paese.

 

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