27/06/2012, 00.00
SRI LANKA
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Allarme siccità in Sri Lanka: a rischio 60 mila ettari di terreni coltivabili

di Melani Manel Perera
Il ritardo delle piogge monsoniche minaccia di distruggere risaie e altre coltivazioni nelle aree nord, nordovest e centro nord del Paese. Iniziano i blackout energetici: quasi esaurite le scorte d’acqua dei serbatoi idroelettrici. Ministro dell’Agricoltura promette aiuti dallo Stato.

Colombo (AsiaNews) - È allarme siccità in Sri Lanka: il ritardo delle piogge monsoniche da nord-ovest ha colpito in modo grave il settore agricolo, e minaccia di distruggere risaie e altre coltivazioni. Anche i serbatoi delle centrali idroelettriche stanno esaurendo le scorte, provocando continui blackout energetici. Il 25 giugno scorso, il presidente Mahinda Rajapaksa ha partecipato a un incontro con i rappresentanti degli agricoltori di Mahaweli e Polonnaruwa, tra le zone più a rischio. Secondo Mahinda Yapa Abeywardena, ministro dell'Agricoltura, circa 60.700 ettari di terreni coltivabili rischiano di essere distrutti.

North Central Province, Northern Province e North Western Province sono le aree più colpite. "Molti serbatoi - ha spiegato il ministro - sono già prosciugati, e le coltivazioni sono distrutte. Lo Stato farà il massimo per aiutare i poveri contadini".

Secondo funzionari del Dipartimento per l'irrigazione, a Polonnaruwa gli agricoltori hanno lasciato circa 3mila ettari di terreno senza alcuna coltivazione; a Mahaweli, 6mila ettari di risaie e 20.250 ettari di altre coltivazioni sono vicini alla distruzione. È positiva invece la situazione degli agricoltori della Eastern Province, che secondo Abeywardena "hanno gestito in modo corretto le risorse idriche, dedicandosi anche a colture alternative a quella del riso, che richiede ingenti quantità d'acqua".

Intanto, la diminuzione dell'acqua nei serbatoi idroelettrici ha fatto scendere la produzione di energia dell'11,7% a 3,58 GWh. Per far fronte alla domanda, lo Stato sta ricorrendo all'energia termica, la cui produzione è salita dell'88,3%. Secondo le autorità, questo aumento nell'uso dell'energia termica rischia di provocare gravi perdite alla Ceylon Electricity Board (Ceb).

Se le piogge dovessero ancora tardare, il Consiglio nazionale per l'approvvigionamento idrico e il drenaggio sarà costretto ad aumentare i blackout energetici e a razionare l'acqua potabile. 

 

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