23/09/2004, 00.00
USA - IRAQ
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Allawi al Congresso: Grazie Usa, con le elezioni vinceremo il terrorismo

L'Iraq sta rinascendo dalla barbarie; la democrazia non è qualcosa di  adatto solo all'occidente

Washington (AsiaNews) – Con un semplice e applauditissimo "Grazie, America!", il primo ministro Ayad Allawi si è presentato di fronte al Congresso USA affermando che il suo paese sta vincendo nello sforzo di ricostruzione, dopo la guerra che ha causato la caduta di Saddam Hussein.

Allawi ha detto che, nonostante difficoltà e opposizioni, in Iraq prendono sempre più piede  "i valori della libertà e della democrazia".

"Oggi – ha detto alle due camere riunite -  noi stiamo meglio, voi state meglio e il mondo sta meglio senza Saddam Hussein". "La vostra decisione  di andare in Iraq  - ha continuato – non era facile, ma era quella giusta".

Allawi ha ricordato le violenze, le immagini "rivoltanti" di questi giorni, le notizie di persone torturate, decapitate, uccise. E ha voluto ricordare la violenza subita al tempo di Saddam da lui, dalla sua famiglia e dai suoi amici. Egli ha detto che al tempo di Saddam almeno 300 mila persone sono state uccise buttando i loro corpi nelle fosse comuni. Non bisogna dimenticare il progresso che l'Iraq sta facendo contro la barbarie. E ha sottolineato: "Voglio ringraziarvi e assicurarvi che i vostri sacrifici non sono vani".

Egli ha anche parlato della vita che rinasce nel paese, delle scuole che riaprono, degli ospedali che funzionano. E soprattutto che il paese si prepara alle elezioni. A chi dice che l'Iraq è nel caos, Allawi assicura: "In 15 o 18 province potremmo tenere le elezioni domani… Gli insorti in Iraq hanno forza distruttiva, ma sono pochi e non giungeranno mai a traviare tutto il popolo irakeno".

Forse, egli ha detto, le elezioni non saranno perfette, ma saranno oneste e libere, "un balzo da gigante" nell'evoluzione politica dell'Iraq e del Medio Oriente.

Definendosi "realista", Allawi, ha detto che il suo governo sta cercando di allargare ancora di più il processo politico, aprendo a molti gruppi, nello sforzo di indebolire il terrorismo e la cosiddetta "resistenza".

A questo proposito Allawi ha legato la lotta per la stabilità in Iraq con la lotta internazionale contro il terrorismo. E ha concluso dicendo che la libertà e la democrazia non sono delle caratteristiche solo dell'occidente, ma sono il desiderio di tutto il popolo irakeno, il quale non si accontenta di sopravvivere sotto qualunque regime, ma vuole godere di tutti i diritti umani.

Allawi, che avvea cominciato il suo discorso con la professione di fede del Corano ("Nel nome di Dio clemente e misericordioso"), ha detto che gli irakeni vogliono vivere un islam spirituale, pacifico, amante delgi altri popoli.

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