21/08/2013, 00.00
FILIPPINE
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Alluvioni a Manila, card. Tagle: Con la solidarietà trasformiamo il dolore in amicizia

Le piogge monsoniche degli ultimi tre giorni hanno sommerso gran parte della capitale filippina, uccidendo 8 persone e causando oltre 500mila sfollati. Chiuse scuole ed edifici governativi. L’opera della Chiesa in aiuto agli alluvionati.

Manila (AsiaNews) - Anche oggi, per il terzo giorno consecutivo, le piogge monsoniche hanno martoriato la capitale delle Filippine e le aree circostanti, aggravando ancor più una situazione già di per sé precaria. Otto le vittime accertate e oltre 500mila gli sfollati a causa del maltempo, ma il bilancio - avvertono gli esperti - è destinato ad aggravarsi nelle prossime ore per il passaggio della tempesta tropicale Trami, che ha investito gran parte del nord del Paese. La Chiesa cattolica filippina ha avviato una campagna di raccolta fondi e beni di prima necessità, da devolvere alle vittime; intanto il card Luis Antonio Tagle ha lanciato un appello ai fedeli, invitandoli all'unità e alla solidarietà in questo momento di particolare crisi.

Almeno un terzo di Metro Manila, una metropoli di 12 milioni di abitanti, è allagata e solo nelle ultime ore si registra un lieve miglioramento dopo che ieri quasi metà della città era finita sott'acqua. Sono centinaia di migliaia le persone ospitate nei centri di accoglienza, o accolte da parenti e amici perché le case sono inagibili. Ancora chiuse le scuole e gli edifici governativi.

In una situazione di evidente criticità, l'arcivescovo di Manila si appella ai cittadini - le Filippine sono a larga maggioranza cattoliche - perché mostrino cooperazione, solidarietà e unità. Il card. Tagle esalta il valore della "bayanihan", la cooperazione, per portare aiuti alle migliaia di vittime del tifone a Manila e in altre aree dell'isola di Luzon.

"Consoliamoci l'uno con l'altro - ha affermato il cardinale in un'intervista a Radio Veritas - e aiutiamoci reciprocamente, con gesti piccoli o grandi, per alleviare le sofferenze in mezzo a questa situazione di criticità". Egli auspica che si possa "rafforzare la cooperazione" e "mutare il dolore e le sofferenze in amore e amicizia fra fratelli e sorelle".

Intanto la Chiesa cattolica filippina ha promosso una serie di iniziative concrete, per portare aiuti alla popolazione. In alcune diocesi di Luzon, colpite dalle alluvioni, sono quasi finite le scorte di medicinali e beni di prima necessità; molte anche le chiese sommerse dall'acqua e gli edifici ecclesiastici inutilizzabili. Centri diocesani per l'azione sociale hanno dato ospitalità a centinaia di famiglie, distribuendo anche cibo e acqua potabile.

La diocesi di Imus, suffraganea dell'arcidiocesi di Manila, ha destinato almeno 200mila pesos agli alluvionati, in attesa di nuovi fondi stanziati dalla sede Caritas della capitale. Anche altre diocesi dell'area, fra cui Parañaque e Balanga, hanno lanciato appelli ai fedeli, invitandoli a "portare doni e beni alle chiese", che provvederanno in un secondo momento alla distribuzione ai più bisognosi.

 

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