16/09/2011, 00.00
PAKISTAN
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Alluvioni nel Sindh: il premier pakistano cancella il viaggio all’Onu

Yousaf Raza Gilani visiterà le zone colpite e verificherà le operazioni di soccorso alle vittime. Sei milioni di sfollati, 200mila senza casa, 1,7 milioni di acri di terra coltivabile sommersi. In aumento casi di malaria e dissenteria, almeno 7mila persone morse da serpenti. Rassegnazione fra la popolazione: “è la volontà di Allah”.
Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Il premier pakistano Yousaf Raza Gilani ha annullato il viaggio in programma la settimana prossima a New York, dove si terrà l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La cancellazione è dovuta alle recenti alluvioni che hanno colpito il sud del Paese, causando centinaia di morti e milioni di sfollati. Dall’entourage del Primo Ministro spiegano che Gilani resterà in Pakistan per coordinare l’opera di aiuti alla popolazione; il suo posto sarà preso dal ministro degli Esteri Hina Rabbani Khar. Una scelta che gli internauti sembrano apprezzare e condividere: molti i commenti dei lettori sui siti internet dei principali quotidiani, che definiscono “una buona idea” la decisione presa dal capo dell’esecutivo.

Finora sono almeno sei milioni le persone colpite dalle alluvioni nel Sindh; il timore è che alcune zone della provincia resteranno sommerse per mesi. Le agenzie umanitarie e le Ong lanciano appelli e invitano a prendere provvedimenti per fronteggiare il disastro. Anche nel 2010 in Pakistan si è registrata una devastante alluvione e, in quel caso, la leadership politica – presidente e premier su tutti – ha subito critiche feroci per il mancato sostegno alle vittime. Ancora oggi gli interventi di recupero sono in ritardo di mesi rispetto al calendario dei lavori. Nei giorni scorsi il premier Gilani ha compiuto un viaggio ufficiale in Iran, mentre il presidente Asif Ali Zardari è volato a Londra per una visita privata. Oggi dall’ufficio del Primo Ministro è stata diffusa una nota secondo cui il premier “da domani sarà in visita nelle zone colpite dall’alluvione e supervisionerà l’opera di assistenza” alle vittime.

Intanto fonti locali confermano che anche le alluvioni del 2011 nel Sindh sono “di vasta scala”, come quelle registrare lo scorso anno. Al momento vi sono sei milioni di sfollati, circa 200mila senza casa e le acque hanno inghiottito oltre 1,7 milioni di acri di terra coltivabile. Inoltre, due milioni di persone sono vittime di malattie legate alle piogge torrenziali, con casi di malaria e dissenteria in continuo aumento. Almeno 7mila persone sono state curate per morsi di serpenti.

Il dipartimento meteo pakistano riferisce che i livelli di pioggia caduta in poche settimane nel Sindh sono di tre volte superiori alla media; nelle tre aree più colpite, il dato risulta di otto volte superiore al normale. Idrees Rajput, consulente del ministero provinciale dell’Irrigazione, spiega: “Quest’anno il fiume è tranquillo e la catastrofe arriva dal cielo”. Tra la popolazione regna un sentimento di rassegnazione, che supera persino la disperazione: “Abbiamo trascorso mesi [lontano da casa] lo scorso anno a causa delle alluvioni” racconta il 45enne Ashraf Jatoi “e siamo di nuovo punto a capo”. “Cosa possiamo fare” aggiunge “[se] questa è la volontà di Allah”.
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