14/06/2012, 00.00
MYANMAR – SVIZZERA
Invia ad un amico

All’Ilo in Svizzera, parte il tour europeo di Aung San Suu Kyi

Dopo 24 anni la leader dell’opposizione birmana torna in Europa, dove visiterà anche la Norvegia, l’Irlanda, l’Inghilterra e la Francia. A Oslo terrà il discorso di accettazione del Nobel per la pace vinto nel 1991. Per la “Signora” un momento “indimenticabile” che consacra il ruolo da protagonista nel panorama politico internazionale.

Ginevra (AsiaNews/Agenzie) - Con un discorso ai rappresentanti dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) nella sede di Ginevra, in Svizzera, si apre oggi in via ufficiale il tour europeo di Aung San Suu Kyi. Nei prossimi giorni la leader dell'opposizione democratica birmana visiterà anche la Norvegia, la Francia, l'Irlanda e l'Inghilterra, suo Paese di adozione, terra natale del marito Michael Aris e patria dei due figli Alexander e Kim. La "Signora" è arrivata ieri pomeriggio in Svizzera, nella prima tappa di un viaggio che, dopo 24 anni, la riporta in Europa dove ha vissuto e studiato a lungo, prima di rientrare nel 1988 in Birmania per accudire la madre malata. In seguito ha trascorso 15 degli ultimi 21 anni agli arresti domiciliari per la sua battaglia a favore della democrazia e dei diritti umani in Myanmar; rilasciata definitivamente nel novembre del 2010, dall'aprile 2012 è membro del Parlamento avendo conquistato un seggio con la Lega nazionale per la democrazia (Nld) nelle elezioni suppletive.

Il viaggio in Europa della 66enne Aung San Suu Kyi rappresenta una pietra miliare nel processo di cambiamento della ex Birmania, traghettata dal presidente Thein Sein - un ex generale dell'esercito - da una dittatura isolata dal resto del mondo, a una nazione che guarda ai mercati internazionali e si propone come "nuova frontiera economica". In Norvegia la leader democratica terrà il discorso formale di accettazione del premio Nobel per la pace, vinto nel 1991 in contumacia mentre si trovata agli arresti nella sua casa a Yangon.

Intanto in Myanmar non si allenta la tensione nello Stato di Rakhine, teatro di scontri interconfessionali fra i buddisti birmani e i musulmani Rohingya, una minoranza spesso vittima di persecuzioni e abusi. In seguito all'ondata di violenze che ha causato oltre 20 morti, il presidente ha dichiarato lo stato di emergenza e stanziato agenti di polizia e reparti della sicurezza (cfr. AsiaNews 13/06/12 Dhaka respinge un migliaio di birmani Rohingya. Sittwe pattugliata dall'esercito). I conflitti irrisolti con le minoranze etniche rappresentato il principale elemento di criticità, nel processo di democratizzazione avviato dalla nuova leadership del Paese dopo decenni di pugno di ferro e di repressione del dissenso nel sangue.

Questa mattina davanti ai rappresentanti dell'Ilo, agenzia Onu che verifica le condizioni di lavoro nei vari Paesi, la Nobel per la pace parlerà di lavoro forzato - che il Myanmar ha promesso di eliminare entro il 2015 - e di libera associazione sindacale. Un intervento definito "eccezionale" da Kari Tapiola, consigliere speciale del direttore generale Ilo.

Ieri sera, al suo arrivo a Ginevra, rivolgendosi alla stampa Aung San Suu Kyi non ha nascosto l'entusiasmo per il tour europeo. "Sarà un viaggio indimenticabile per me" ha commentato la "Signora", che pare sempre più intenzionata a giocare un ruolo di primo piano nello scenario politico in seno al Myanmar e al cospetto della comunità internazionale.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Sittwe, calma apparente dopo le violenze religiose. Per Aung San Suu Kyi dilemma Rohingya
15/06/2012
Vietata una mostra su corpi umani cinesi: si teme siano di condannati della Falun Gong
17/10/2018 12:44
I soldati della giunta sono ‘terroristi’
07/05/2021 14:20
Yangon, Aung San Suu Kyi incontra diplomatici Usa
04/11/2009
Alti funzionari Usa in missione diplomatica in Myanmar
03/11/2009


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”