28/07/2008, 00.00
SIRIA-ISRAELE
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Ambasciatore siriano negli Usa, “gli israeliani hanno una storica occasione di pace”

Il diplomatico, ritenuto vicino al presidente Assad, afferma che con la restituzione delle Alture del Golan al suo Paese, lo Stato ebraico potrebbe mettere fine alle ostilità con l’intero mondo arabo.
Gerusalemme (AsiaNews) - “Mettiamo fine, una volta per tutte, allo stato di guerra” tra Israele e Siria: attraverso le parole del suo ambasciatore a Washington, Imad Mustafa, Damasco rilancia la sua “offerta” di pace. La frase è sottolineata oggi dalla stampa israeliana e riportata anche su varie testate arabe – ma non su quelle siriane – ed è considerata importante sia perché Imad Mustafa è un diplomatico di alto livello sia perché è considerato un consigliere del presidente Bashar Assad.
 
L’intervento del diplomatico siriano negli Usa è avvenuto nel corso di un’intervista con il movimento americano Pro-Israel Americans for Peace Now, che è collegato all’israeliano Peace Now. L’ambasciatore non si è limitato a parlare della possibilità di un accordo di pace bilaterale, ma ha sostenuto che esso porterebbe la fine delle ostilità con l’intero mondo arabo. “I negoziati – ha detto infatti – rappresentano per Israele una opportunità storica per fare la pace non solo con Siria e Libano, ma con l’intero mondo arabo”. Per questo “Israele deve accettare le legittime richieste siriane e capire che non può avere pace sui suoi confini settentrionali finché occupa le Alture del Golan”.
 
I negoziati indiretti attualmente in corso tra Gerusalemme e Damasco con la mediazione della Turchia vedono la Siria chiedere la restituzione delle Alture del Golan, un altopiano di circa 1250 chilometri quadrati di importanza strategica e ricco di acque, conquistato dagli israeliani durante la guerra del 1967.
 
Più articolata, a quanto si sa, la posizione israeliana. Indiscrezioni non smentite ipotizzano che Gerusalemme, oltre alla pace, voglia la fine del sostegno siriano a Hamas e Hezbollah ed una presa di distanza dall’Iran. E non è scontato che la restituzione riguardi l’intera estensione delle Alture, sulle quali ci sono numerosi insediamenti israeliani. Secondo esperti israeliani, la Siria sarebbe anche disposta a prendere le distanze da Teheran, Hamas e Hezbollah, a patto di avere un sostegno economico e politico dagli Stati Uniti. Il che però allontana nel tempo – alla prossima presidenza Usa - la prospettiva di pace. Ai primi di questo mese, infatti, l’ambasciatore statunitense in Israele, Richard Jones, ha affermato che gli Stati Uniti non si oppongono, ma non vogliono prendere parte ai nuovi negoziati tra Israele e Siria.
 
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