05/01/2005, 00.00
thailandia
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Analfabeti e bisognosi l’impegno della Chiesa thai per il dopo tsunami

Bangkok (AsiaNews) - Cinque centri di aiuto operativi nella regione dello tsunami: questa la risposta della diocesi di Surat Thani all'emergenza del post terremoto. Ieri mons. Micheal Pratan Sridarunsil, vescovo nella zona colpita dal maremoto, ha tenuto un incontro con i 6 superiori degli ordini religiosi cattolici presenti nel suo territorio per organizzare i soccorsi ai feriti e agli sfollati. "Per portare un aiuto effettivo abbiamo deciso di istituire centri a Krabi, Phang gna, Takuapa, Taumuang e Ranong" ha detto il vescovo. "Ogni centro avrà un direttore e un coordinatore supportato da religiosi e religiose". Mons. Pratan ha poi inviato tutti a "lavorare in maniera intensa come l'amore di Dio ci spinge a fare".

Primi obiettivi dell'impegno della Chiesa negli aiuti è investigare in modo dettagliato le necessità dei senza casa e capire i loro bisogni di base. Un'altra priorità è assistere gli abitanti dei villaggi nel compilare i questionari inviati dal governo: molte persone colpite dal terremoto sono analfabeti e senza aiuto non potrebbero compilare i moduli governativi per ottenere i soccorsi previsti. Un'altra priorità è la cura pastorale di bambini, anziani, ammalati e disabili psichici.

Il summit dei responsabili ecclesiali ha poi stabilito che i membri dei centri di soccorso saranno ospitati nelle case dei cattolici della zona in modo da non dover compiere troppi spostamenti per recarsi nei luoghi di intervento.

Ieri sera allo stadio di Sapanhin, nella provincia di Phuket, si è tenuta una cerimonia buddista in suffragio delle vittime: migliaia di candele si sono accese in ricordo dei morti dello tsunami (5246 secondo l'ultimo dato). Erano presenti il primo ministro Thaksin e altre personalità politiche; al rito hanno partecipato 1200 monaci buddisti provenienti da varie province del sud del Paese e numerosi leader di altre religioni invitati per l'occasione.

La tragedia del terremoto ha coinvolto anche gli immigrati in Thailandia: padre Antholy Vorayuth Kitbamrung, responsabile della comunicazioni dei vescovi cattolici, ha riferito che il nunzio apostolico mons. Salvatore Pennacchio ha incontrato due africani che piangevano sui luoghi del disastro. Il vescovo, parlando con loro, ha appreso che essi avevano deciso di pregare la Madonna recitando il rosario in ogni chiesa in cui sarebbero andati per la consolazione delle persone afflitte dal terremoto. Il nunzio ha deciso allora di regalare ai due africani il suo rosario personale. (WH)
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