30/10/2006, 00.00
TURCHIA
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Anche la Turchia conosce una polemica sul velo islamico

La controversia è esplosa per il rifiuto del presidente della Repubblica di invitare donne velate al ricevimento per l'anniversario della fondazione della Repubblica.

Ankara (AsiaNews) – Raggi laser nel cielo, fuochi artificiali, concerti in piazza e polemiche ad Ankara ed Istanbul per la celebrazione, ieri, dell'83mo anniversario della fondazione della Repubblica turca, nata dalle ceneri dell'Impero ottomano. Accanto a grandi festeggiamenti, la ricorrenza della nascita dello Stato che fa della "laicità" una parola d'ordine è stata segnata infatti anche dalle controversie che hanno accompagnato un "bando" posto dal presidente della Repubblica al velo islamico. Ahmet Necdet Sezer ha infatti rifiutato di invitare donne che indossassero il velo al tradizionale ricevimento che per l'occasione si svolge al palazzo presidenziale.

Il rifiuto è stato confermato dal presidente Sezer, malgrado le proteste dei membri del Partito della giustizia e dello sviluppo (AKP) del primo ministro Erdogan, le mogli dei quali usano abitualmente andare in giro velate. Con la conseguenza che solo una piccola minoranza dei 355 deputati dell'AKP ha preso parte al ricevimento. La moglie del premier, Ermine, si è recata da sola alla festa.

La polemica sollevata dalla questione ha spinto Sezer ad affermare nel suo messaggio per l'anniversario che qualsiasi cedimento della Turchia dalla rigorosa applicazione della laicità è "impensabile", in quanto tale principio è la "pietra d'angolo" del processo di trasformazione del Paese. A fargli eco, il quotidiano Vatan, molto diffuso, ha pubblicato in prima pagina una grande foto del 29 ottobre 1930 che mostra il padre della Repubblica turca, Kemal Ataturk, che balla circondato da uomini e donne in eleganti abiti di foggia europea.

Il velo, visto come simbolo dell'islam politico, in Turchia è vietato negli uffici pubblici e nelle università.

Ma qualcosa potrebbe cambiare: l'anno prossimo scadrà il settennato di Sezer ed il nuovo capo dello Stato verrà eletto da un Parlamento dominato dall'AKP, che è un partito islamico, seppure moderato. Ufficialmente, il partito è schierato sul principio di laicità, ma sostiene che la sua interpretazione è troppo dura e limita la libertà di religione.

Ed ora ci si chiede se al ricevimento del prossimo anno il nuovo presidente inviterà anche donne velate.

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