29/12/2006, 00.00
ASIA
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Ancora difficili le telecomunicazioni in Asia

Dopo l’iniziale ottimismo, i danni appaiono più gravi e incerti i tempi per le riparazioni. Molto colpiti i collegamenti internet, mentre banche e mercati finanziari riescono ad operare.

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Ancora difficili i contatti di Stati Uniti, Europa, Taiwan e Hong Kong con l’Asia, dopo che il terremoto del 26 dicembre ha tranciato i cavi sottomarini in fibra ottica che la collegano al resto del mondo.

 

In subbuglio il mondo finanziario e commerciale, con notizie contrastanti dai diversi Paesi ed enti. Limitati i danni alle grandi banche in Cina, anche perché mantengono i collegamenti tramite cavi non danneggiati o il satellite, ma gli operatori di Stati Uniti, Australia ed Europa hanno difficoltà a mettersi in contatto con l’Asia. In Cina è interrotto il collegamento con tutti i siti web esteri che terminano in .com; impossibili i collegamenti con importanti siti finanziari come Reuters e Bloomberg. Difficili in genere le operazioni finanziarie e commerciali, ostacolate anche dal collasso del sistema informativo. Meno colpite le banche il cui centro operativo è fuori della Cina.

 

Maggiori i danni a Taiwan, dove sono ancora interrotte le comunicazioni con parte dell’Asia dell’est e degli Stati Uniti.

Lin Jen-hung, vice presidente di Chunghwa Telecom, il maggiore operatore taiwanese del settore, spiega che “sono spezzati i cavi per il collegamento internet e telefonico tra Taiwan e gli altri Paesi asiatici e gli Stati Uniti”. Le chiamate telefoniche vocali – spiega -  sono operative a meno del 2% verso Hong Kong e l’Asia del sud est, a meno del 10% verso Cina e Giappone, al 15% per il Vietnam. Con gli Stati Uniti l’operatività è al 40%. I servizi digitali operano per circa il 70%.

 

E’ invece migliorata la situazione a Hong Kong, dove ha funzionato “con normalità” il mercato azionario che – riferisce un portavoce dell’Hong Kong Exchanges and Clearing – ha visto scambi per la cifra record di 13 trilioni di dollari di Hong Kong (anche grazie alla riapertura post natalizia del mercato). Numerose le lamentele delle banche, ma l’Autorità monetaria municipale dice che riguardano solo la maggior lentezza delle comunicazioni.

Wayne Fu della Goldman Sachs Hong Kong dice che “al momento non abbiamo interruzioni”. Poche conseguenze anche per altri settori commerciali come i trasporti aerei, la pay-tv e il funzionamento di molti grandi siti web, ma sono difficili i servizi e-mail e l’accesso ad internet, che potranno tornare normali solo dopo la riparazione dei cavi tranciati.

 

Maggiore il disagio per gli operatori di Nord America, Singapore e Australia, che non hanno potuto accedere ai siti web delle camere di commercio, spiega George Lau Chor-yuen, portavoce del gruppo Tai Fook Securities. Le transazioni commerciali sono, così, avvenute per telefono piuttosto che tramite internet.

 

A Hong Kong l’Ufficio per l’autorità delle telecomunicazioni dice che ancora non è chiara l’entità dei danni. China Telecom e China Network, operatori leader in Cina, non sanno dire quando la situazione potrà tornare normale. (PB)

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