24/11/2004, 00.00
VIETNAM
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Ancora violenze contro i credenti, ma per il governo "c'è libertà religiosa"

Minacciata la moglie del pastore protestante incarcerato. Hanoi critica la denuncia del Papa sulle persecuzioni anti-religiose in Asia: "In Vietnam la libertà religiosa è assicurata dalla legge".

Hanoi (AsiaNews) – In Vietnam continuano le violenze contro le religioni mentre il governo di Hanoi proclama che nel paese "la pratica religiosa è libera".
L'ultimo episodio di avversione nei confronti delle comunità religiose è stato il raid contro Le Thi Phu Dung, moglie di Nguyen Hong Quang, capo della Chiesa mennonita e noto attivista per i diritti umani, condannato di recente a 3 anni di carcere. E proprio nei giorni scorsi le forze dell'ordine hanno vietato a monaci della Chiesa buddista unificata del Vietnam di incontrare il loro leader Thich Huyen Quang, 87 anni, ricoverato in ospedale.

Domenica scorsa 40 poliziotti hanno interrotto con la forza un servizio religioso tenuto da Le Thi Phu Dung nella sua casa alla periferia di Ho Chi Minh City. Tutti i presenti alla funzione sono stati denunciati per "incontro illegale" e per "per l'uso di abitazione a scopo religioso". Le autorità vietnamite hanno accusato Le Thi Phu Dung – diventata leader della Chiesa mennonita dopo l'arresto del marito, avvenuto nel giugno scorso – in base all'Ordinanza sulla religione n. 26 del 1999 (art. 7-19): la legge prevede che le attività religiose si possano tenere solo in luoghi approvati dallo Stato e guidate da capi autorizzati dalle autorità. Il governo attualmente continua a non concedere la costruzione di nuove chiese e luoghi di culto: per questo motivo molte denominazioni cristiane usano abitazioni private per incontri religiosi.
Il raid della polizia di domenica è solo l'ultimo di una serie di intimidazioni e di denunce contro la donna protestante, accusata di "disturbo dell'ordine pubblico": il 13 novembre era stata minacciata che, se non metteva fine alle sue attività religiose, sarebbe stata costretta a lasciare casa sua insieme con i suoi figli. Le Thi Phu Dung è stata oggetto di varie altre intimidazioni e minacce proprio nei giorni in cui il marito veniva condotto in tribunale ad Ho Chi Minh City.
Fonti dell'organizzazione Freedom House hanno riferito che i giudici non hanno permesso a Nguyen Hong Quang di chiamare testimoni in sua difesa. Il pastore mennonita è stato condannato per "incitazione a resistere a pubblici ufficiali". L'accusa si riferisce al 2 marzo scorso quando Nguyen Hong Quang aveva protestato insieme a decine di persone contro l'imprigionamento di 4 pastori mennoniti. Ai giornalisti occidentali è stato proibito di assistere al processo contro il leader protestante.
Intanto nei giorni scorsi Le Dung, portavoce del ministero degli Esteri, ha affermato che "in Vietnam il diritto della libertà religiosa è assicurato dalla legge e rispettato nella pratica". Il governo ha da poco approvato una nuova Ordinanza sulle credenze e le religioni, giudicata dai rappresentanti religiosi locali come "limitativa" della libertà religiosa.
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