30/04/2005, 00.00
VIETNAM
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Anniversario dell'unificazione, Hanoi libera prigionieri di coscienza

Tra loro una giovane mennonita e un sacerdote cattolico. Amnesty International: in Vietnam ancora lontana libertà religiosa e di espressione. Non si hanno notizie sulla liberazione del sacerdote Pham Ngoc Lien.

Hanoi (AsiaNews) – Per il trentesimo anniversario della fine della "guerra americana", il Vietnam ha  ha liberato oltre 7.750 detenuti tra i quali una giovane cristiana mennonita, Le Thi Hong Lien. Lo ha reso noto ieri nella tarda serata il Dipartimento dell'amministrazione carceraria legato al ministero della Sicurezza pubblica vietnamita. Non si hanno invece notizie del saerdote Pham Ngoc Lien, il nome del quale era nell'elenco dei prigionieri da liberare. L'amnistia è stata concessa dal presidente Tran Duc Luong Due in occasione dell'anniversario dell'unificazione del Paese, oggi 30 aprile 1975.

La liberazione di Le è avvenuta il 28 aprile scorso, due mesi prima dello scadere della sua condanna. Le Thi Hong Lien, 21 anni, è insegnante biblica della Chiesa cristiana mennonita del Vietnam. Arrestata nel giugno 2004 insieme ad altri membri della sua comunità, il 12 novembre viene condannata a 12 mesi di detenzione con l'accusa di "resistenza a pubblico ufficiale" durante una manifestazione. La giovane aveva partecipato a numerose dimostrazioni contro la repressione religiosa esercitata da Hanoi. Gruppi cristiani per la difesa dei diritti umani denunciano che in prigione la ragazza ha subito torture e abusi che le hanno provocato disturbi mentali. La ragazza, infatti, era ricoverata nell'ospedale psichiatrico di Bien Hoa.

Secondo la Chiesa mennonita il rilascio della giovane è stato possibile grazie alle pressioni esercitate sul governo "da organizzazioni per i diritti umani, media internazionali, fedeli cristiani e governo stranieri". Tra gli altri, a favore della liberazione della giovane si è mobilitata Amnesty International. L'organizzazione ha accolto con favore la scarcerazione dei due cristiani, entrambi in gravi condizioni di salute, ma continua a chiedere al governo "di liberare tutti i prigionieri di coscienza e cessare gli arresti di attivisti politici e religiosi, che esercitano semplicemente i loro fondamentali diritti umani di libertà religiosa, di espressione e associazione". Secondo l'organizzazione internazionale "senza sostanziali cambiamenti alla legge, tutti i vietnamiti rischiano di essere incarcerati solo perché esprimono le proprie idee politiche e religiose".

A settembre scorso, il Dipartimento di Stato Usa nel suo rapporto 2004 sulla libertà religiosa ha incluso per la prima volta il Vietnam tra i paesi "oggetto di particolare preoccupazione".

Nella lista dei prigionieri di coscienza a cui il governo ha promesso l'amnistia rientra anche Pham Ngoc Lien, 63 anni, membro della Congregazione della madre della Co-Redenzione (CMC); della sua liberazione, però, non si hanno ancora notizie certe. Il sacerdote è stato arrestato a maggio del 1987 insieme a un gruppo di 23 monaci e preti cattolici nel monastero di Thu Duc, vicino a Ho Chi Minh City. La loro colpa: tenere seminari di formazione e distribuire libri religiosi senza il permesso governativo. Giudicato secondo la Legge di sicurezza nazionale, viene condannato a 20 anni di prigione, più 5 anni di arresti domiciliari  per "aver condotto propaganda contraria al regime socialista e pericolosa per la politica di solidarietà". Gli altri 22 monaci arrestati avevano ricevuto condanne da 4 anni all'ergastolo. La maggior parte di loro sono stati liberati, tranne fra Nguyen Thien Phung (Huan) ancora in carcere.

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