20/11/2010, 00.00
IRAQ-ITALIA
Invia ad un amico

Appello dell'arcivescovo di Kirkuk alla Chiesa e all’Italia

di Msgr Louis Sako
Mons. Louis Sako domanda solidarietà ai fratelli e sorelle dell’occidente. Dal 2005 ad oggi 900 cristiani sono stati uccisi; fra essi cinque sacerdoti e l’arcivescovo di Mosul; 52 chiese sono state attaccate. Un messaggio per la Chiesa italiana alla vigilia della Giornata di preghiera e solidarietà con i cristiani perseguitati dell’Iraq, voluta dalla Conferenza episcopale italiana.
Kirkuk (AsiaNews) – “Non lasciateci soli in questo tempo di tribolazione”: è l’appello che l’arcivescovo di Kirkuk, mons. Louis Sako, ha inviato ad AsiaNews perché venga diffuso in Italia, alla vigilia della Giornata di preghiera e solidarietà per i cristiani in Iraq, voluta dalla Conferenza episcopale italiana (Cei). Domani in tutte le parrocchie in Italia vi saranno momenti di preghiera per i cristiani perseguitati e in particolare per i cristiani dell’Iraq. La Giornata vuole anche sensibilizzare l’Italia e l’Europa a un impegno più attivo verso l’Iraq. Ieri, parlando ad AsiaNews, il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha detto che  “L’Italia e l’Europa non possono voltarsi dall’altra parte perché è in gioco la libertà religiosa che costituisce la base per qualsiasi altra forma di libertà”.
Nel suo appello, sostenuto anche dagli altri vescovi irakeni, mons. Sako ricorda che “dal 2005 ad oggi, 900 cristiani sono morti, fra loro 5 preti e l'arcivescovo di Mosul; 52 chiese attaccate. Tante famiglie sono state costrette a lasciare le loro case e a fuggire per salvare i loro figli e la loro fede cristiana”.
Ecco l’appello inviato da mons. Sako ad AsiaNews:
 
 
Appello ai nostri fratelli e sorelle di Italia
 
I nostri fedeli in Iraq sono oggi perseguitati, minacciati e subiscono il martirio. Dal 2005 ad oggi 900 cristiani sono morti, fra loro 5 preti e l'arcivescovo di Mosul; 52 chiese attaccate. Tante famiglie sono state costrette a lasciare le loro case e a fuggire per salvare i loro figli e la loro fede cristiana.
 
Noi siamo pronti a fare di tutto per salvaguardare la nostra fede e la nostra lealtà a Cristo. Siamo cosciente che il martirio è il carisma della nostra Chiesa. È questo che ci dà la forza di rimanere e perseverare.
             
Il nostro calvario è pesante e sembra lungo. La carneficina che ha avuto luogo presso la Cattedrale di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso a Baghdad il 31 ottobre  ci ha  profondamente scosso.
 
Stiamo perdendo la pazienza, ma non la fede e la speranza. Abbiamo bisogno della preghiera e del sostegno morale e fraterna di nostri fratelli e sorelle cristiani dell'Occidente . Senza la loro vicinanza e solidarietà ci sentiamo soli e isolati. Non lasciateci soli in questo tempo di tribolazione. Il nostro cammino può continuare col vostro aiuto e la vostra preghiera.
 
+ Louis Sako
Arcivescovo caldeo di  Kirkuk
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Chiese cristiane in Iraq: il 9 dicembre, digiuno per i martiri della cattedrale di Baghdad
03/12/2010
Attentato contro la chiesa siro-ortodossa di sant’Efrem a Kirkuk
15/08/2011
Mons. Sako: Martirio, il dono della Chiesa irakena al mondo. Ancora sangue a Baghdad
31/12/2010
Baghdad, ammainata la bandiera Usa dopo 9 anni di guerra
15/12/2011
Solidarietà dei musulmani d’Iraq ai cristiani
04/01/2011


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”