15/09/2016, 10.55
ISRAELE
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Appello intellettuali israeliani a ebrei diaspora: “fermiamo l’occupazione”

Tra i firmatari figurano il premio Nobel per l'Economia Daniel Kahneman, gli scrittori Amos Oz, David Grossmann, Sami Michael, il regista Amos Gitai, sette generali dell'esercito in pensione, 20 ambasciatori, 48 tra gli scrittori e gli scienziati insigniti dei massimi premi dallo Stato di Israele, 160 docenti universitari e decine di parlamentari.

Gerusalemme (AsiaNews) – Oltre 500 personalità del mondo della cultura israeliano e di una parte dell'establishment hanno rivolto oggi un appello agli ebrei della diaspora  perché facciano sentire anche la loro voce nella richiesta al governo israeliano di ritirarsi dai Territori occupati. “Se ti interessa Israele, il silenzio non è più un'opzione” è l'incipit dell'appello elaborato e diffuso dal movimento “Salva Israele – Ferma l'occupazione” (SISO, www.siso.org.il) nato a fine 2015 da un gruppo di docenti universitari e diplomatici israeliani che includono tra gli altri lo storico ed attuale direttore del Museo d'Europa a Bruxelles Elie Barnavi, l'ex direttore generale del Ministero degli Esteri Alon Liel, gli ambasciatori Colette Avital e Ilan Baruch, il pluripremiato psicologo politico Daniel Bar-Tal.

“Chiediamo agli ebrei di tutto il mondo di unirsi agli israeliani per un'azione coordinata che ponga fine all'occupazione e costruisca un nuovo futuro, per il bene di Israele e delle generazioni future” rimarcano i promotori del movimento, che punta ad organizzare eventi di sensibilizzazione in tutto il mondo in vista del 5 giugno 2017, cinquantesimo anniversario della Guerra dei Sei giorni e dell'occupazione dei Territori palestinesi.

L'appello, il primo nel quale un gruppo così numeroso di personalità di primo piano dello Stato di Israele chiede formalmente aiuto agli ebrei della diaspora, viene accompagnato da un sondaggio condotto nei giorni scorsi fra il pubblico israeliano secondo il quale la maggioranza degli israeliani ebrei (75,7%) ritengono che lo Stato di Israele sia responsabile della sorte degli ebrei della diaspora, e che gli ebrei della diaspora siano responsabili dello Stato di Israele (78%).

La maggior parte degli israeliani ebrei (66,8%) è d'accordo sul fatto che il perdurante conflitto con i palestinesi ha un impatto negativo sulla condizione degli ebrei nel mondo. “Dal 1948 ad oggi - ha dichiarato l'anglista e pedagogista Alice Shalvi (insignita con l'Israel Prize nel 2007) mai come in questo momento abbiamo bisogno di un'alleanza fra Israele e la Diaspora: allora abbiamo combattuto per la creazione di uno Stato ebraico indipendente: oggi dobbiamo investire i massimi per salvare l'anima di Israele, restaurare i suoi fondamenti morali”.

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