22/09/2009, 00.00
SRI LANKA
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Arcivescovo di Colombo: L'Europa non sospenda gli aiuti allo Sri Lanka

di Melani Manel Perera
A rischio lo speciale accordo commerciale siglato nel 2004 dopo lo tsunami. L’Unione lamenta la mancanza di collaborazione di Colombo nel chiarire le accuse di violazione dei diritti umani durante la guerra. Per Mons. Ranjith significherebbe cancellare “il miglior modo con cui la Comunità europea può aiutare il rapido reinsediamento dei rifugiati”.
Colombo (AsiaNews) -  L' arcivescovo di Colombo, si appella all’Unione Europea perché non sospenda gli speciali accordi commerciali siglati con lo Sri Lanka. Mons. Malcolm Ranjith, insediatosi da poco come ordinario della capitale, mette in luce che gli aiuti economici sono essenziali a ricostruire la rionciliazione nel Paese, dopo decenni di guerre.
 
Dopo la tragedia dello tsunami del dicembre 2004, l’Ue ha sostenuto lo sviluppo dell’economia del Paese asiatico attraverso il Generalised System of Preferences (GSP) Plus che prevede un accesso facilitato nel mercato Ue ai prodotti dell’industria tessile dello Sri Lanka, elemento trainante dell’economia nazionale.
 
Ora il Gsp Plus potrebbe non essere rinnovato per il perdurare delle frizioni tra Bruxelles e Colombo. Da tempo l’Ue chiede chiarimenti sulle sospette violazione dei diritti umani compiute dall’esercito di Colombo durante la guerra, ma il governo di Rajapaksa si trincera dietro “la sovranità nazionale” e non offre risposte.
 
Nel suo appello, presentato ieri alla stampa, mons. Ranjith invita l’Europa “a continuare il GSP plus e tutte le altre possibilità di aiuto allo Sri Lanka” definendoli “il miglior modo con cui la Comunità europea può aiutare il rapido reinsediamento dei rifugiati”, ossia gli oltre 200mila profughi tamil ancora rinchiusi nei campi di accoglienza.
 
L’arcivescovo di Colombo ribadisce la condanna alle “tendenze separatiste e discriminatorie che hanno distrutto secoli di spirito fraterno tra le diverse comunità dello Sri Lanka” e invita tutti i cittadini dell’isola a “tornare ad essere ferventi praticanti dei principi religiosi che costituiscono l’anima del Paese”. Il presule invita “le nazioni amiche dell’est e dell’ovest” ad aiutare la popolazione dello Sri Lanka a “raggiungere un più forte senso di unità, responsabilità e attenzione per la dignità ed i diritti del nostro popolo”. Ma aggiunge anche che gli abitanti del Paese sono “capaci di riacquistare queste capacità con le loro energie e senza le pressioni di forze esterne”.
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