13/12/2013, 00.00
COREA DEL SUD
Invia ad un amico

Arcivescovo di Seoul: Con la 'gioia del Vangelo' combattiamo la povertà in Corea

di Joseph Yun Li-sun
La prima Esortazione apostolica di papa Francesco, spiega ad AsiaNews mons. Andrea Yeom Soo-jung, "non ha attirato soltanto l'attenzione dei cattolici, ma ha colpito l'intera società coreana. Adesso la Chiesa deve riflettere e combattere insieme al pontefice contro le cause strutturali che provocano la povertà e l'emarginazione"

Seoul (AsiaNews) - Le sfide lanciate dal Papa alla Chiesa universale nella Evangelii Gaudium  "hanno colpito in pieno la società coreana, non soltanto i cattolici. Il pontefice punta il dito su problemi strutturali che colpiscono da vicino l'intero Paese, che sta dibattendo sul suo messaggio. Anche noi cristiani dobbiamo sfruttare questo testo per ripensare la nostra missione e ripartire nell'annuncio del Vangelo". Lo dice ad AsiaNews l'arcivescovo di Seoul, mons. Andrea Yeom Soo-jung, commentando la prima Esortazione apostolica firmata da Francesco.

Questo testo, spiega mons. Yeom, "non ha attirato l'attenzione solo della Chiesa cattolica, ma anche degli altri gruppi religiosi della Corea del Sud. Persino la stampa sta coprendo con grande attenzione la questione. Credo che questo sia un ottimo segno, di attenzione e di preoccupazione nei riguardi di quei temi che colpiscono la società e il dialogo religioso segnalati dal Papa. Le parole di Francesco hanno portato grande forza e speranza al popolo coreano. La versione della Evangelii Gaudium in coreano è ancora in fase di traduzione, ma sono sicuro che quando sarà pubblicata avrà un impatto ancora maggiore nel Paese".

L'attenzione ai temi missionari sottolineati dal pontefice colpisce molto la Chiesa coreana, una delle più attive dell'Asia: "Credo che il modo migliore per proclamare il Vangelo sia quello di aiutare e di stare vicino a coloro che hanno bisogno. La Chiesa coreana pone molta attenzione alle persone che vivono ai margini, e li aiuta attraverso un sistema di opere sociali e pastorali. È in questo modo che abbiamo guadagnato la fiducia e l'attenzione del popolo. Vorrei sottolineare che questa è la nostra prima missione. Di conseguenza, ritengo importante sviluppare nuovi mezzi e una nuova compassione, in modo particolare nei confronti dei poveri".

Francesco continua poi a battere sullo "scandalo della fame e della povertà", un altro tema di enorme rilevanza nella società coreana: "Il Papa ha sottolineato un problema che ci colpisce da vicino. Penso che questa sia un'opportunità incredibile per noi cristiani, chiamati a riflettere sulla nostra missione e sulle nostre responsabilità sociali. Le parole di Francesco ci ricordano, ricordano a tutti, quanto sia serio questo problema".

La Chiesa, conclude il presule, "dovrebbe seguire i passi di Gesù e aiutare i poveri. Dobbiamo portare loro la Buona notizia del Vangelo, portando conforto agli ammalati e aiuti agli emarginati. Come ho detto nel messaggio di Natale, citando proprio la Evangelii Gaudium, 'fino a che il problema dei poveri non sarà del tutto risolto, non si troverà una soluzione ai problemi del mondo'. Se voltiamo la schiena a chi ha bisogno e ci convinciamo che in questo modo il problema sia risolto, potremmo presto affrontare il collasso. Quindi la necessità di affrontare e risolvere le cause strutturali della povertà non può essere rimandata ancora".

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Seoul, il card. Yeom fra malati e senzatetto: Dio vi ama da sempre
24/01/2014
Arcivescovo di Seoul: Avvento, il periodo giusto per tornare alla Parola di Dio
11/12/2013
Vescovo di Daejeon: La Evangelii Gaudium, bussola per la Chiesa coreana
03/12/2013
Il card. Yeom va al Nord: Solo una visita pastorale, il viaggio del Papa non c'entra
21/05/2014
Papa Francesco: Dai martiri coreani la spinta a impegnarsi nell’evangelizzazione
29/08/2013


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”