25/07/2014, 00.00
MYANMAR
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Arcivescovo di Yangon: Le etnie del Myanmar sono parte di un'unica famiglia

Così mons. Charles Bo nel messaggio per la festa di sant'Anna e san Gioacchino. Il presule ricorda che il culto degli antenati è parte integrante della cultura orientale. Per questo c'è "urgente bisogno di unità nella famiglia del Myanmar", lasciando da parte l'odio, perché "sangue e lacrime" non hanno religione.

Yangon (AsiaNews) - "Il culto degli antenati e il rispetto degli anziani è un grande segno distintivo della cultura orientale. Oggi commemoriamo la festa di sant'Anna e san Gioacchino, i genitori della nostra Madre Maria. Gesù ha detto ai suoi discepoli: 'Conoscete l'albero dai suoi frutti' (Mt 7:17). Noi conosciamo l'albero che ha generato la nostra Vergine Madre, modello di virtù. E conosciamo anche il frutto del suo grembo: Gesù".

Così mons. Charles Bo, arcivescovo di Yangon, in Myanmar, apre il messaggio alla comunità di fedeli in occasione della festa di sant'Anna e san Gioacchino, che cade domani 26 luglio.

Facendo un parallelo con la situazione del Paese, il presule invita i credenti "all'urgente bisogno di unità nella famiglia del Myanmar. Siamo una famiglia colorata, come sette figli apparteniamo a sette grandi gruppi etnici. Siamo tutti figli e figlie di una grande nazione. Dio ci ha benedetto con doni abbondanti. Nella storia la nostra nazione è stata ambita per la sua bellezza, per la grazia della sua gente e per le incredibili risorse naturali".

Eppure, sottolinea, "il Paese ora sta sanguinando. Pugnalato ripetutamente dalla daga dell'odio, abbiamo visto persone morire nello Stato Rakhine, a Mandalay, Metalia, Kachin e Karen. Il Myanmar è in bilico tra la vita e la morte e il suo destino è nella mani di tutti noi".

Quelli che l'arcivescovo definisce "gli uomini più irriducibili" hanno scelto di "diffondere odio nelle strade del Myanmar". Ma come cattolici, ricorda, "noi condanniamo tutta la violenza, da chiunque, da qualunque religione. Il sangue e le lacrime stanno diventando la norma per alcune comunità del Paese. Il sangue ha forse religione? Le lacrime hanno forse religione? Il sangue di ciascun uomo è il sangue dell'intero popolo del Myanmar. Ogni lacrima di un essere umano è la lacrima di tutto il popolo".

"Quelli che predicano l'odio contro qualsiasi comunità sono i veri nemici di tutto il popolo del Myanmar. Voi state distruggendo lo spirito di famiglia di questo Paese. Voi arrecate vergogna e sofferenza a qualsiasi fede appartenete". Alla luce di questo, conclude, "la pace è l'unica via per la famiglia del Myanmar".

 

 

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