27/03/2013, 00.00
MYANMAR
Invia ad un amico

Arcivescovo di Yangon: la Pasqua, "messaggio di speranza” per tutto il Myanmar

di Francis Khoo Thwe
Nel messaggio ai fedeli per la festività, mons. Bo invita a dimenticare un “passato imperfetto” perché “sono stati gettati i semi della speranza”. Come gli israeliti nel deserto, anche i birmani hanno sofferto ma Cristo risorto è fonte di fiducia. Bisogna vincere l’istinto di autodistruzione, per ricostruire la terra dorata. Un pensiero ai birmani della diaspora.

Yangon (AsiaNews) - Come la risurrezione di Cristo ha restituito "una nuova energia" nei cuori di discepoli e fedeli così "il popolo del Myanmar", dopo "aver lenito le ferite" di un passato buio, sta ora entrando "in un'era di speranza". È un messaggio improntato alla fiducia, all'unità e alla pace quello lanciato da mons. Charles Bo, arcivescovo di Yangon, ai cattolici birmani in occasione della Pasqua. Il prelato ripercorre le sofferenze del popolo di Israele che vaga per 40 anni in attesa di raggiungere la terra promessa, i 40 giorni trascorsi da Gesù nel deserto, la sua morte in croce e la "speranza della risurrezione". E avanza un parallelo con le sofferenze del popolo birmano, il quale deve lasciarsi alle spalle un "passato imperfetto" per guardare al futuro con la certezza che "sono stati gettati i semi della speranza".

L'arcivescovo di Yangon ricorda che il periodo di Quaresima ha tre diversi risvolti: le sofferenze del popolo di Israele raccontate nel libro dell'Esodo; i 40 giorni di Gesù nel deserto; il potere della speranza che deriva dalla risurrezione del Signore. Le sofferenze degli israeliti, spiega mons. Bo, derivano da "conflitti, tradimenti, sfiducia, frustrazione e perdite" vissute in una realtà "spietata". Per molto tempo il Myanmar si è trovato in "una congiuntura analoga", tanto che "una terra definita un tempo dorata si è trasformata in un luogo di odio". "Dopo un lungo periodo di sofferenze - continua - noi, in quanto nazione, stiamo entrando in una terra promessa, una terra di fratellanza". "Possiamo riportarla ancora una volta ai fasti della terra dorata, del Paese delle promesse di opportunità".

Alle sofferenze del popolo di Israele, si uniscono i 40 giorni nel deserto di Gesù sottoposto a varie tentazioni: il potere, le ricchezze, la gloria. Perché gli uomini possono "trasformarsi in animali, se cedono all'istinto". Attraverso il digiuno e la meditazione, afferma l'arcivescovo, "possiamo vincere questo istinto di autodistruzione" e "purificarci" in attesa della grazia della risurrezione.

Vi è infine il messaggio di "speranza" che è racchiuso nella Quaresima - una tradizione non nuova ai musulmani (Ramadan) e ai buddisti - cristiana, perché essa "non è solo peccato e sofferenza, ma è un invito alla speranza". "La notizia del Cristo risorto - spiega mons. Bo - è fonte di energia" per i discepoli di un tempo, come per i fedeli di oggi e "un incoraggiamento nella vita e nella missione" di ciascuno. "Scegliamo la vita, scegliamo la speranza, scegliamo un futuro migliore che è possibile" aggiunge il prelato nel suo messaggio pasquale. "Dobbiamo metterci alle spalle le ferite del passato e i ricordi che fanno ancora male".

Da ultimo, l'arcivescovo di Yangon rivolge un pensiero ai moltissimi birmani della diaspora, ai profughi e ai rifugiati che nei decenni passati hanno abbandonato il Myanmar perché vittime di persecuzioni, o per il semplice desiderio di cercare all'estero un futuro migliore. "Il Myanmar è madrepatria per tutti noi - commenta - ma non tutti noi viviamo oggi sotto la sua protezione. Migliaia sono in esilio... rifugiati, sfollati interni (Idp), migranti in cerca di prospettive migliori". Essi devono tornare a casa, la Pasqua "è un ritorno a casa, un ingresso nella terra promessa di pace, prosperità e sviluppo". Perché "guardiamo al passato ma non torniamo al passato", conclude mons. Bo. Il futuro è "eccitante e come "Gesù risorto ha restituito fiducia nei cuori dei fedeli", così "noi, popolo del Myanmar, dobbiamo entrare in un'era di speranza". 

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Leader religiosi: pace e armonia, unica via per lo sviluppo del Myanmar
28/06/2013
Sumatra: otto morti e 15 feriti negli scontri fra buddisti e musulmani birmani
05/04/2013
I cattolici indonesiani preparano i riti della Settimana Santa
02/04/2012
Messa crismale a Yangon: La gioia del sacerdozio è l'antidoto al clericalismo
17/04/2014
Gerusalemme: la Croce distrugge i muri della paura
24/03/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”