16/03/2021, 08.52
CAMBOGIA - CINA
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Arrestata attivista cambogiana: ha criticato il vaccino cinese anti-Covid

Thorn Kimsan, esponente del Cnrp, ha scritto sui social che il prodotto è “insicuro” e avrebbe provocato “diverse vittime” nel Paese. Agenti in borghese l’hanno arrestata mentre stava lavorando in un ristorante della capitale. Per la figlia si tratta di un fermo di “natura politica”. Altri attivisti sono in prigione per lo stesso motivo.

Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) - Le autorità di Phnom Penh hanno arrestato nel fine settimana un'attivista ed esponente del disciolto partito di opposizione Cambodia National Rescue Party (Cnrp), con l’accusa di aver fomentato la rivolta per aver criticato il vaccino cinese anti-Covid. Secondo Thorn Kimsan il prodotto realizzato da Pechino nella lotta contro la pandemia sarebbe “insicuro” e avrebbe provocato “diverse vittime” nel Paese. 

La donna, membro del partito nella comune di Koh Totem, in provincia di Kampong Cham, è stata posta in stato di fermo da agenti in borghese il 14 marzo, mentre stava lavorando in un ristorante di Phnom Penh. Interpellata da Radio Free Asia (Rfa) la figlia Thorn Somethea accusa: “L’hanno arrestata senza alcun motivo, ho atteso tutta la notte il suo ritorno a casa”. Si tratta di un fermo “motivato a livello politico” prosegue, “ingiusto” e senza alcun “mandato di cattura”. 

“Non hanno fornito alcuna spiegazione” ha aggiunto la figlia. “Essi hanno detto solo che l’avrebbero portata nel comando di polizia di Tuol Kok. Vorrei che le autorità si mettessero in contatto con [la nostra famiglia] e dicessero cosa sta succedendo”. Koh Totem soffre di ipertensione e di colesterolo alto e ha bisogno di medicine in cella. 

Il portavoce della polizia della capitale San Sok Seyha ha confermato la cattura, causata da frasi e affermazioni postate su Facebook che avrebbero “minato nel profondo la sicurezza sociale”. “Ha inviato un messaggio vocale - prosegue - dicendo che il vaccino cinese è stato causa di morte in Cambogia, e questo non è vero. Ciò costituisce un incitamento al disordine pubblico e al malinteso. In realtà, finora non è successo niente di tutto questo”. 

L’arresto di Thorn Kimsan è solo l’ultimo di una lunga serie che ha colpito oppositori politici e attivisti per reati non meglio specificati o accuse di “incitamento” alla rivolta, senza alcun mandato o provvedimento dell’autorità giudiziaria atto a motivarlo. Almeno due esponenti del disciolto Cnrp - Thun Chantha e Mey Sophon - sono finiti in prigione di recente per aver criticato sui social il vaccino cinese. La giustificazione delle autorità è che queste “voci” rischiano di affossare la campagna di immunizzazione, fondamentale per superare la pandemia da nuovo coronavirus. 

Il Primo ministro cambogiano Hun Sen si è più volte espresso a favore del prodotto di Pechino. L’11 marzo scorso il ministero della Sanità ha confermato la prima vittima ufficiale per la Covid-19, a un anno circa di distanza dalla dichiarazione di pandemia da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La vittima era un 50enne autista per una compagnia cinese, che viveva nella città di Sihanoukville; risultato positivo al test, egli era stato trasferito in un ospedale di Phnom Penh, dove è deceduto a causa di complicazioni legate al virus. Finora non vi sono notizie di morti legate all’inoculazione del vaccino.

Fino ad ora, la Cina ha approvato quattro vaccini sviluppati nel Paese: due dal gruppo China National Pharmaceutical; uno da Sinovac Biotech e uno da CanSino. In emergenza essi sono stati inoculati a milioni di cinesi e distribuiti almeno a 97 Paesi. Ma i dati sui risultati del terzo stadio, che mostrano la sua efficacia su larga scala, non sono stati pubblicati ancora. Secondo alcuni esperti, l’efficacia di alcuni vaccini cinesi supera di poco il 50%.

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