30/11/2010, 00.00
PAKISTAN
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Asia Bibi: si attende la data dell’appello dell’alta Corte di Lahore

di Jibran Khan
Per il consigliere legale del presidente Zardari la donna è stata condannata senza aver sentito la sua versione. Il portavoce del presidente: “C’è chi cerca di politicizzare la questione, e di creare una spaccatura fra governo e magistratura”. Continua la campagna di AsiaNews per salvare la donna e contro la legge sulla blasfemia.

Lahore (AsiaNews) – Si attende che l’alta Corte di Lahore fissi la data per l’audizione dell’appello promosso dai legali di Asia Bibi contro la sentenza di primo grado che la condannava a morte per blasfemia. E intanto il consigliere legale del presidente Asif Ali Zardari dice ad AsiaNews che la donna cristiana è stata giudicata e condannata senza che la sua versione sia stata ascoltata.

Il legale Allah Bakhsha Leghari ha detto ad AsiaNews che il procuratore capo dell’alta Corte di Lahore, Khawaja Sharif, lunedì 29 novembre 2010 ha impedito l’eventuale grazia presidenziale nei confronti di Asia Bibi prima che venga esaminata la sua richiesta di appello. Il procuratore capo dell’alta Corte di Lahore si è rifiutato di rilasciare alcuna dichiarazione. Ma il funzionario che lavora insieme  a Khawaja Sharif  ha negato ad AsiaNews che un tale ordine sia mai stato emanato. Il portavoce del presidente Farhar Ullah Babar ha detto ad AsiaNews: “L’alta Corte di Lahore non può ordinare al presidente di fare o non fare qualche cosa. Fino a questo momento non abbiamo ricevuto nessun documento. Ci sono persone che stanno cercando di politicizzare il problema e di creare una spaccatura fra il governo e la magistratura”.

L’esperto legale del presidente, Bilal Hussain, ha dichiarato ad AsiaNews: “Il presidente non ha negato la grazia ad Asia Bibi, sta solo aspettando che l’alta Corte di Lahore renda noto che cosa vuole fare”. E ha aggiunto: “Un tribunale a Quetta ha condannato una donna musulmana a 10 anni senza ascoltare la sua versione, per aver gettato e stracciato il Corano. Nell’alta Corte è stato dimostrato che la donna ha avuto una lite con la suocera. Quando suo marito è tornato a casa, la suocera l’ha accusata di essersi comportata male con  lei. La donna ha preso il Corano e ha giurato su di esso che la suocera stava mentendo. Il marito non le ha creduto; la donna ha preso il Corano e l’ha gettato per terra, e il libro si è rotto. Ma non era sua intenzione mostrare disprezzo verso il Corano: il suo stato mentale non era stabile, il suo gesto non era intenzionale e l’alta Corte l’ha assolta. Nel caso di Asia Bibi ho la stessa sensazione, e cioè che è stata condannata senza che sia stata sentita la sua versione della storia”.

Intanto continua l’iniziativa di AsiaNews per aiutare Asia Bibi. Le mail finora giunte sono ben oltre cinquemila. (salviamoasiabibi@asianews.it). E registriamo due contributi importanti. Dalla città di Correggio ci sono giunte più di mille firme raccolte su carta, così come oltre cento ci sono state inviate dalla Residenza Assistenziale San Giuseppe di San Benedetto del Tronto.

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