02/05/2017, 13.34
INDIA
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Assam, “protettori delle vacche” linciano due musulmani. Attivista: odio verso l’islam

I deceduti incolpati di voler rubare dei capi di bestiame. Due persone arrestate con l’accusa di omicidio. Gli episodi di intolleranza verso le minoranze sono aumentati con la salita al potere dei nazionalisti indù. Dal 2015 uccisi almeno 10 musulmani.

Guwahati (AsiaNews) – Due musulmani sono stati linciati a morte da una folla di “protettori delle vacche” nello Stato indiano di Assam, perché incolpati di voler rubare alcuni capi dell’animale ritenuto sacro dall’induismo. L’episodio è avvenuto il 30 aprile scorso nel distretto di Nagaon. Ad AsiaNews Ram Puniyani, presidente del Centre for Study and Secularism di Mumbai, denuncia l’ultimo caso di violenza contro le minoranze religiose dell’India, sempre più bersaglio delle politiche estremiste dei nazionalisti indù da quando nel 2014 Narendra Modi si è insediato al governo dell’Unione con il partito Bjp (Bharatya Janata Party) e ora rinvigorite dalla vittoria del guru radicale Yogi Adityanath nello Stato dell’Uttar Pradesh. “Questi incidenti – afferma – sono stati istigati dalle politiche di protezione delle vacche approvate dalle autorità di governo. Si tratta di un tema emotivo-identitario che il Bjp utilizza per polarizzare la società lungo linee religiose”. Ma questi incidenti non avvengono, lamenta l’attivista laico, per un presunto “amore nei confronti delle vacche, quanto piuttosto per un sentimento di odio contro i musulmani”.

I due giovani assassinati si chiamavano Abu Hanifa e Riyazuddin Ali e avevano tra i 20 e i 25 anni. Essi sono stati inseguiti dagli abitanti del villaggio per circa 1,5 chilometri e percossi a colpi di bastone. Quando la polizia è giunta sul luogo, ormai le loro condizioni erano disperate. Trasportati in ospedale, sono deceduti per le ferite ricevute. La polizia ha arrestato due persone e su di loro pende l’accusa di omicidio.

In India la vacca è considerata sacra dagli indù e il suo consumo un oltraggio agli dei. Il tema viene però sfruttato dai nazionalisti indù per fare pressioni sulle minoranze cristiana e musulmana, che in larga parte si mantengono proprio con l’allevamento e il commercio del bestiame. In molti Stati è in vigore il divieto di consumo e macellazione, che però si estende a tutta la popolazione, non solo agli indù, costretta a osservare pratiche alimentari estranee alle proprie credenze religiose.

Alcune associazioni che difendono i diritti umani riportano che dal 2015 almeno dieci persone di fede islamica sono state assassinate con l’accusa di aver rubato, venduto o macellato carne di vacca. Il solo sospetto di macellazione illegale della vacca può scatenare episodi di feroce violenza, come l’omicidio di un padre di famiglia musulmano che nel 2015 è stato linciato proprio in Uttar Pradesh da una folla inferocita di estremisti indù che lo accusava di aver consumato carne di mucca. Dopo mesi di indagini si è invece scoperto che la carne era di bufalo.  Lo scorso anno in Gujarat quattro dalit sono stati pestati per aver scuoiato una vacca (poi si è appurato che era stato un leone).

Le Ong lamentano che la situazione si è addirittura inasprita sull’onda della straripante vittoria dei nazionalisti del Bjp alle recenti elezioni amministrative. Infatti uno dei primi atti del neo chief minister dell’Uttar Pradesh Yogi Adityanath è stata la chiusura dei mattatoi illegali per tutelare le vacche. Sul suo esempio, il governo del Gujarat ha decretato che chiunque uccida una mucca sarà punito con l’ergastolo e con multe fino a 100mila rupie (1443 euro). Ad inizio aprile un musulmano di 55 anni è deceduto in Rajasthan dopo due giorni di agonia per i calci e i pugni ricevuti da una folla di radicali indù che lo incolpava di trasporto illegale di vacche (in realtà le aveva acquistate in maniera legale ad una fiera di bestiame).

Di fronte a questi ripetuti casi di violenza, Ram Puniyani dichiara: “Il partito di governo chiude un occhio in maniera cosciente, perché questi incidenti lo aiutano nella mobilitazione politica e rafforzano la sua agenda politica”.

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