22/10/2009, 00.00
IRAN
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Attesa per domani la firma del primo accordo sul nucleare iraniano

Si attende l’approvazione da parte dei governi. Sarebbe un segnale positivo, che dovrebbe fa diminuire la tensione tra Teheran e comunità internazionale. Che resta alta all’interno de Paese: annunciati “arresti” per l’attentato di domenica scorsa, mentre un centinaio di deputati chiede di incriminare Moussavi.
Beirut (AsiaNews) – E’ attesa per domani la firma dell’accordo che dovrebbe avviare a soluzione la questione del nucleare iraniano, dopo nel corso dei colloqui tra Iran, Stati Uniti, Francia e Agenzia internazionale per l’energia atomica è stata definita a Vienna una bozza sull’arricchimento all’estero di uranio iraniano. Il documento deve ora essere approvato dai governi.
 
Secondo quanto riferito dal segretario generale dell’ Aiea, Mohammed ElBaradei (nella foto), si prevede che l’Iran ceda gran parte del suo uranio leggermente arricchito (fino al 5%) a Paesi terzi (Russia e Francia) i quali poi lo riconsegnerebbero arricchito al 20% per uso esclusivamente civile in un reattore di ricerca medica controllato dall’Aiea.  “Ho molta speranza – ha dichiarato ElBaradei dopo la firma della bozza di accordo – che la gente possa vedere il grande quadro, che l’accordo può essere la strada per una completa normalizzazine dei rapporti tra l’Iran e la comunità internazionale”.
 
Se approvato, dunque, l’accordo dovrebbe abbassare la tensione internazionale, almeno sul fronte iraniano. A Teheran, però, non mancano i soliti segnali contraddittori, a partire dall’oscura affermazione fatta dall’ufficiosa Press Tv che “l’Iran preferisce comprare piuttosto che scambiare il combustibile atomico”.
 
Oggi, poi, l’ufficiale IRNA dà notizia di “numerosi arresti”  compiuti nell’inchiesta per l’attentato che, domenica scorsa,  ha provocato 42 morti, tra i quali uno dei massimi responsabili dei pasdaran, Nour Ali Shoushtari. Il capo della polizia iraniana, Esmail Ahmadi-Moghaddam, che ha reso noti gli arresti, senza dare ulteriori informazioni, ha aggiunto che sono in corso dei negoziati con il Pakistan, a proposito di “arresti dei principali elementi responsabili dell’attentato terroristico”.
 
Malgrado le affermazioni di Teheran contro Stati Uniti, Israele e Pakistan come responsabili dell’attentato, non sono pochi i dubbi che restano sull’accaduto, che qualcuo vede piuttosto legato alle tensioni interne al Paese, che coinvlgerebbero anche i pasdaran, non tutti favorevoli alla repressione dura di coloro che contestano il regime.
 
Per la repressione è invece sicuramente il centinaio di parlamentari che a Teheran ha chiesto di processare Mir Hossein Moussavi. Secondo i suoi accusatori, il leader riformista ha commesso un "crimine contro la nazione" mettendo in discussione i risultati delle elezioni presidenziali del giugno scorso. La lettera dei deputati, secondo l’IRNA, è stata consegnata al procuratore capo Gholam Hossein Mohsen Ejeie.
 
Se incriminato, Moussavi si unirebbe all'altro ex candidato riformista Mehdi Karrubi, recentemente incriminato per avere denunciato stupri su alcuni degli arrestati nelle manifestazioni di piazza dell'estate scorsa. (PD)
 
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