02/11/2012, 00.00
RUSSIA
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Attivista in carcere rischia la cecità, scrittrice Ulitskaya lancia appello sua liberazione

di Nina Achmatova
Citando il "santo dottore" Haass, la celebre intellettuale ha scritto al presidente del tribunale d'appello di Mosca, perché mostri misericordia verso il caso del giovane Akimenkov, in custodia cautelare da giugno. A differenza delle Pussy Riot, il caso non aveva ancora attratto l'attenzione di Vip in Russia e all'estero.

Mosca (AsiaNews) - Uno degli attivisti dell'opposizione russa, in custodia cautelare per i disordini di piazza dello scorso 6 maggio durante una delle manifestazioni anti-Putin a Mosca, sta perdendo gradualmente la vista, ma il tribunale Basmanni nella capitale deciso di prolungare la sua detenzione fino al marzo 2013. Nonostante la preoccupazione di difensori per i diritti umani, il caso - che vede indagati in tutto 18 manifestanti di cui 13 già in detenzione preventiva - rischia di passare sotto silenzio e sono ancora pochi i Vip in Russia e all'estero scesi in campo per chiedere clemenza. Come, invece, fatto a gran voce per le tre ragazze delle Pussy Riot.

Per la prima volta, da quando a settembre è stato lanciato l'allarme sullo stato di salute di Vladimir Akimenkov, 25 anni e militante del Fronte di sinistra (ala più radicale del movimento d'opposizione), il 2 novembre è stata la celebre scrittrice Liudmila Ulitskaya la prima esponente dell'intellighenzia a scrivere una lettera al presidente del tribunale di Mosca.

Indirizzata al giudice Olga Egorova e pubblicata sul sito del giornale New Times, la missiva lancia un appello per salvare il giovane. In essa la scrittrice ricorda la figura del "santo dottore", il cattolico Joseph Haas,  celebre in Russia per essere stato, nel XIX secolo, il primo difensore del popolo della galera. Un medico, sottolinea la Ulitskaya, "che curava tutti al di là del loro reato". A detta dell'intellettuale - in prima fila nelle proteste contro Putin dell'ultimo anno - "in epoca sovietica si è poi persa questa tradizione della misericordia verso i detenuti". Ora, il caso di Akimenkov impone di dimostrare di nuovo "il senso di misericordia, ancora vivo nel cuore degli uomini".

Secondo le visite mediche condotte nell'ospedale penitenziario, al giovane è rimasto solo il 10% della vista. La legge, però - come sottolinea la Ulitskaya - prevede la scarcerazione solo per chi riporta una cecità del 100%. Per questo, la scrittrice chiede alla corte di Mosca di accogliere l'appello dei legali del giovane contro la decisione del tribunale Basmanni e concedere al ragazzo per lo meno gli arresti domiciliari, in vista del processo, dato che le condizioni di isolamento in cui è tenuto ne stanno compromettendo la salute.

Akimenkov è detenuto dal 10 giugno scorso, con l'accusa di aver partecipato a "disordini di massa" nella manifestazione organizzata dall'opposizione in piazza Balotnaya, alla vigilia dell'insediamento di Vladimir Putin al Cremlino. Se riconosciuto colpevole, rischia fino a 10 anni di carcere.

Di recente alcuni giornali come Kommersant, hanno avvertito che sul "caso Balotnaya" si sta preparando il "processo politico più grande degli ultimi anni in Russia", dopo quello contro l'ex oligarca Mikhail Khodorkovsky. Secondo indiscrezioni stampa, gli inquirenti hanno intenzione di incriminare per l'organizzazione di quei disordini anche Serghei Udaltsov, leader del Fronte di sinistra, e tra gli esponenti più in vista dell'opposizione extraparlamentare. 

 

 

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