07/07/2008, 00.00
INDIA
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Attivista indiano: I G8 sono chiamati a delineare "lo sviluppo futuro dei popoli"

di Nirmala Carvalho
In un'intervista ad AsiaNews, Lenin Raghuvashi, si interroga sul G8, la crisi alimentare mondiale e l’inflazione, l’emergere di India e Cina, le parole profetiche del Papa. E i problemi dell’India che spende più per il debito pubblico che per sanità e istruzione.

New Delhi (AsiaNews) – “L’incontro del G8 iniziato in Giappone è davvero importante e i partecipanti sono chiamati a decisioni che coinvolgono i maggiori enti di carità del mondo.” La difficile situazione dell’India, la crisi economica mondiale, l’appello “profetico” di Papa Benedetto XVI: intervista esclusiva al dott. Lenin Raghuvanshi, noto attivista e vincitore del prestigioso Premio Gwangju per i diritti umani.

Secondo il dott. Lenin Raghuvanshi, “le decisioni del G8 influenzano la politica dei principali enti mondiali di sviluppo, come Banca mondiale (Bm), Fondo monetario internazionale (Fmi), Organizzazione mondiale al commercio e altri. E’ un periodo difficile per il mondo, con crisi generali come l’inflazione (specie per petrolio e alimenti), i cambiamenti climatici, la degradazione ambientale, i diffusi conflitti sociali e la perdurante povertà. Secondo noi attivisti per i diritti, gli 8 Grandi debbono occuparsi di 3 questione fondamentali: le ineguaglianza create nel mondo per la crisi di alimenti e carburante; la degradazione sociale conseguenza della povertà; la degradazione ambientale con la costruzione di grandi dighe e politiche urbane che aggravano l’inquinamento di ambiente e fiumi e accelerano i cambiamenti climatici. Il G8 deve dire cosa intendono fare. Ad esempio, il terrorismo è un grande problema, ma [per meglio affrontarlo] occorre affrontare i conflitti sociali. Il mondo vuole giustizia sociale, pace e secolarismo (libertà religiosa) dentro i singoli Stati; la mancanza di questo alimenta i conflitti sociali”.

“In India su 100 unità del Prodotto interno lordo, ne sono utilizzate almeno 26 come restituzione dell’indebitamento, solo 5 per l’istruzione e 1 per la sanità. Il Paese spende molto per spese militari e interessi sul debito estero. Questo taglia le risorse per le spese sociali e per i programmi contro la povertà”, a danno di centinaia di milioni di poveri. Occorre che il G8 si occupi non soltanto di questioni economiche e militari. Comprende circa il 20% ricco del mondo, ma che usa l’80% delle risorse ed è responsabile per il 78% dell’inquinamento mondiale”.

“Enti internazionali come la Bm e il Fmi concedono prestiti ai Paesi poveri, ma pretendono poi di deciderne la politica in campi come l’agricoltura e il tessile. Papa Benedetto XVI è profetico nel lanciare al G8 il messaggio che generosità e lungimiranza aiutino a prendere decisioni per rilanciare un equo processo di sviluppo integrale, a salvaguardia della dignità umana. Già Papa Giovanni Paolo II, nel Giubileo del 2000 ha chiesto alle Nazioni del G7 di cancellare il debito delle Nazioni africane. In pochi anni è cambiata l’economia mondiale: Paesi come Cina e India sono ora parte integrante del mercato ed è cambiato l’equilibrio dei poteri. Occorre che il G8 riconsideri questi grandi problemi della povertà e del bene comune dei popoli, anche per assicurare uno sviluppo sostenibile e la dignità umana per le generazioni future.”

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