17/11/2012, 00.00
ISRAELE – PALESTINA
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Attivista israeliano: Un’altra guerra superflua

di Uri Avnery
In un editoriale apparso su Gush Shalom (Blocco di pace), il giornalista israeliano Uri Avnery commenta la crisi di Gaza, che continua a mietere vittime sul fronte israeliano e palestinese. Per l’attivista, quanto sta accadendo fa parte della “continua catena di eventi” che coinvolge i due Paesi. Ma per mettere fine ai bombardamenti, “la pace con il popolo palestinese è l’unica risposta.”

Tel Aviv (AsiaNews) - L'operazione "Colonna di nuvole" lanciata da Israele contro la striscia di Gaza "non è una nuova 'Piombo Fuso'" (lanciata fra dicembre 2008 e gennaio 2009), ma il tentativo di Netanyahu di "provocare il maggior danno possibile ad Hamas, con il minor numero di vittime civili. La domanda è se ci riusciranno, con il protrarsi della guerra". È quanto afferma Uri Avnery, giornalista israeliano, scrittore e leader di Gush Shalom (Blocco di pace), organizzazione indipendente che sostiene una soluzione pacifica all'annoso conflitto tra Israele e Palestina, e la creazione di uno Stato palestinese entro i confini del 1967. Di seguito, pubblichiamo un'editoriale di Uri Avnery sulla crisi di Gaza. Traduzione a cura di AsiaNews.

Come ha avuto inizio? Domanda sciocca.

Le esplosioni lungo la striscia di Gaza non iniziano. Sono solo una continua catena di eventi, ciascuno rivendicato come "rappresaglia" del precedente. A un'azione segue una reazione, a cui segue una ritorsione, a cui segue...

Questo particolare evento è "iniziato" con il lancio da Gaza di artiglieria anti-carri contro una jeep semi-blindata, sul lato israeliano del muro di confine. Il gesto è stato descritto come una rappresaglia per l'uccisione di un ragazzo in un attacco aereo di qualche giorno prima. Ma è probabile che i tempi dell'azione siano stati accidentali - l'occasione si è presentata da sola.

Il successo ha provocato manifestazioni di gioia e orgoglio a Gaza. Ancora una volta, i palestinesi hanno mostrato la loro abilità nel colpire l'odiato nemico.

Tuttavia, i palestinesi sono caduti - di fatto - in una trappola preparata con grande cura. Se a dare l'ordine sia stato Hamas o una delle organizzazioni estremistiche minori - non è stata una cosa intelligente.

Colpire un veicolo militare oltre la recinzione ha significato attraversare una linea rossa (il Medio oriente è pieno di linee rosse). Era certo che Israele avrebbe avuto una reazione maggiore.

È una cosa di routine. I carri armati israeliani hanno bombardato la striscia di Gaza. Hamas ha lanciato razzi contro città e villaggi israeliani. Centinaia di migliaia di israeliani sono corsi fuori dai loro rifugi. Le scuole sono state chiuse.

Come al solito, egiziani e altri mediatori sono entrati in azione. Dietro le quinte, hanno organizzato una nuova tregua. Sembrava che fosse finito. Solo un altro giro.

Il fronte israeliano ha fatto di tutto per tornare alla normalità. O così sembrava. Il primo ministro e il ministro della Difesa sono andati per la loro strada (al confine con la Siria), per dimostrare che Gaza non era più nei loro pensieri.

A Gaza, tutti si sono rilassati. Hanno lasciato i loro rifugi. Il comandante supremo militare, Ahmad Ja'abari è salito in macchina e ha guidato lungo la strada principale.

E poi la trappola si è chiusa. La vettura con a bordo il comandante è stata fatta saltare in aria con un missile dal cielo.

 

Un assassinio simile non avviene per l'impulso di un momento. È il culmine di mesi di preparazione, scambi di informazioni, in attesa del momento giusto, quando la persona potrà essere eliminata senza uccidere troppi spettatori e provocare uno scandalo internazionale.

In realtà, l'attentato era previsto per il giorno prima, ma è stato rinviato a causa del maltempo.

Ja'abari era l'uomo dietro tutte le azioni militari del governo Hamas a Gaza, inclusa la cattura di Gilad Shalit e l'aver nascosto con successo dove si trovasse per cinque anni. Egli appare nelle fotografie del rilascio di Shalit agli egiziani. Così, questa volta sono stati gli israeliani a essere felici. Proprio come gli americani dopo l'assassinio di Osama bin-Laden.

L'omicidio di Ja'abari ha rappresentato il segnale per l'avvio delle operazioni.

La striscia di Gaza è piena di missili. Alcuni possono raggiungere Tel Aviv, altri [possono arrivare a] circa 40 km di distanza. L'esercito israeliano ha pianificato a lungo una grande operazione per distruggerne il più possibile dal cielo. Con pazienza i servizi hanno raccolto informazioni sulla loro posizione. Questo è lo scopo dell'operazione "Colonna di nuvole". ("E l'Eterno andava davanti a loro, di giorno in una colonna di nuvola per guidarli nella via, e di notte in una colonna di fuoco per far loro luce, affinché potessero camminare giorno e notte", Esodo 13:21).

Mentre sto scrivendo, non so ancora come finirà l'intera vicenda. Ma posso tirare già alcune conclusioni.

Anzitutto, questa non è "Piombo Fuso II". Niente di più falso.

L'esercito israeliano è piuttosto bravo a imparare la lezione - con discrezione - dai suoi fallimenti. Piombo Fuso è stato celebrato come un grande successo, ma a conti fatti è stato un disastro.

Inviare truppe in un'area densamente popolata è destinata  a causare pesanti perdite civili. I crimini di guerra sono quasi inevitabili. La reazione del mondo è stata catastrofica. Il danno politico immenso. A quel tempo, il capo di Stato maggiore Gabi Ashkenazi è stato acclamato da molti, ma in realtà era una tipologia di militare piuttosto primitivo. Il suo attuale successore è di un altro calibro.

Inoltre, questa volta [Israele] ha evitato dichiarazioni grandiose sul distruggere Hamas e portare la Striscia sotto la guida di Ramallah.

L'obiettivo di Israele, si è detto, è di provocare il maggior danno possibile ad Hamas, con il minor numero di vittime civili. La speranza era di potercela fare con il solo uso dei mezzi via aria. Nella prima fase dell'operazione, sembra ci siano riusciti. La domanda è se riusciranno a mantenere questa situazione con il protrarsi della guerra.

 

Come andrà a finire? Sarebbe avventato provare a indovinare. Le guerra hanno una loro logica. Le cose accadono, come dice l'uomo.

Binyamin Netanyahu e Ehud Barack, i due uomini al comando generale, sperano che la guerra andrà scemando una volta raggiunti gli obiettivi principali. Quindi non c'è ragione di impiegare l'esercito a terra, entrare nella striscia di Gaza, uccidere persone e perdere soldati.

Si restaurerà la dissuasione. Entrerà in vigore un'altra tregua. La popolazione israeliana che circonda la striscia di Gaza potrà dormire sonni tranquilli per diversi mesi. Hamas sarà ridimensionato.

Ma quanto accaduto cambierà la situazione di base? Improbabile.

Ja'abari verrà sostituito. Israele ha assassinato decine di leader politici e militari arabi. Infatti, è il campione del mondo di simili uccisioni, chiamati in modo educato "prevenzioni mirate" o "eliminazioni". Se questo fosse uno sport olimpico, il ministro della Difesa, il Mossad e lo Shin Bet sarebbero addobbati con medaglie d'oro.

A volte, si ha la sensazione che gli omicidi siano essi stessi l'obiettivo, e le altre operazioni solo accessorie. Un artista è fiero della sua arte.

Quali sono stati i risultati? Nel complesso, nulla di positivo. Israele ha ucciso il leader di Hezbollah, Abbas al-Moussawi, e al suo posto ha ottenuto Hassan Nasrallah, di gran lunga più intelligente.

Hanno ucciso il fondatore di Hamas, Sheik Ahmad Yassin, ed egli è stato sostituito da uomini più abili. Il successore di Ja'abari potrebbe essere più o meno capace. Non farà una grande differenza.

Tutto questo fermerà l'avanzata costante di Hamas? Ho i miei dubbi. Forse accadrà il contrario. Hamas ha raggiunto già un significativo passo in avanti, quando l'emiro del Qatar (proprietario di Al-Jazeera) ha pagato Gaza con una visita di Stato. Egli è stato il primo capo di Stato a farlo. Altri lo seguiranno. Proprio adesso, nel bel mezzo dell'operazione, il primo ministro egiziano è giunto a Gaza.

L'operazione "Colonna di nuvole" obbliga tutti i Paesi arabi a schierarsi con Hamas, o almeno a fingere di farlo. Questo sgonfia le affermazioni delle organizzazione più estreme di Gaza, secondo le quali Hamas è stato troppo morbido e pigro, mentre si godeva i frutti del governo. Nella battaglia per l'opinione palestinese, Hamas ha ottenuto un'altra vittoria su Mahmoud Abbas, la cui cooperazione alla sicurezza con Israele sembrerà ancora più spregevole.

Nel complesso, nulla cambierà. Sarà solo un'altra superflua guerra.

E, ovviamente, un evento molto politico.

Come avvenne per Piombo fuso, [Colonna di nuvole] si svolge alla vigilia delle elezioni (Tra l'altro, così è accaduto con la guerra dello Yom Kippur, che però venne decisa dall'altra parte).

Una delle immagini più miserabili degli ultimi giorni sono state le apparizioni televisive di Shelly Yachimovich e Ya'ir Lapid. Le due nuove stelle che brillando nel firmamento della politica d'Israele sembravano dei politicanti, ripetendo a pappagallo la propaganda di Netanyahu e approvando qualunque scelta fatta.

Entrambi hanno attaccato i loro carri alla protesta sociale, in attesa che le questioni sociali sostituiscano tematiche come la guerra, l'occupazione e gli insediamenti nell'agenda politica. Quando il pubblico è impegnato con i prezzi della ricotta, a chi interessa la politica nazionale?

In quel momento [quando ho visto i loro interventi, ndr], ho detto che una minima azione militare avrebbe spazzato via tutte le questioni economiche e sociali, come frivole e irrilevanti. Così è successo oggi.

Netanyahu e Barack appaiono più volte al giorno sullo schermo. Sembrano responsabili, sobri, determinati, con esperienza. Dei veri fusti, che comandano le truppe, plasmano gli eventi, salvano la nazione, dirigono i nemici di Israele e l'intero popolo ebraico. Come Lapid ha detto in modo spontaneo in televisione: "Hamas è un'organizzazione terroristica antisemita e deve essere distrutta".

Netanyahu lo sta facendo. Addio, Lapid. Addio, Shelly. Addio, Olmert. Addio, Tzipi. È stato bello conoscervi.

Esisteva un'alternativa? Certo, la situazione lungo la striscia di Gaza era diventata intollerabile. Uno non può mandare un intero popolo nei rifugi ogni due o tre settimane. A parte colpire Hamas nel suo punto più alto, cosa puoi fare?

Molto.

Anzitutto, puoi astenerti dal "reagire". Semplicemente interrompi la catena.

Poi, puoi parlare con Hamas come governo de facto di Gaza. In realtà, lo hai fatto per i negoziati su Shalit. Dunque perché non assumere [il dialogo con Hamas] come modus vivendi permanente, con il coinvolgimento dell'Egitto?

Si può raggiungere una hudna. Nella cultura araba, l'hudna è una tregua vincolante, santificata da Allah, che può durare molti anni. Una hudna non può essere violata. Perfino i crociati hanno stipulato delle hudna con i loro nemici musulmani.

Il giorno dopo l'omicidio [di Ja'abari], l'attivista israeliano per la pace Gershon Baskin, che era coinvolto nel rilascio di Shalit, ha rivelato di essere stato in contatto con Ja'abari fino all'ultimo momento. Ja'abari era interessato in un cessate il fuoco a lungo termine. Le autorità israeliane ne erano informate.

Ma il vero rimedio è la pace. La pace con il popolo palestinese. Hamas ha già dichiarato con solennità di voler rispettare un accordo di pace concluso con l'Olp - ovvero Mahmoud Abbas - che possa stabilire uno Stato palestinese entro i confini del 1967, a condizione che tale accordo venga confermato da un referendum palestinese.

Senza di esso, il massacro potrà solo andare avanti, azione dopo azione. Per sempre.

La pace è la risposta. Ma quando la visibilità è oscurata da colonne di nuvole, chi può vederla? 

 

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