15/03/2019, 10.12
IRAN
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Avvocati iraniani contro la condanna a Nasrin Sotoudeh, attivista pro diritti umani

In una lettera aperta al popolo un gruppo di 16 giuristi parla di sentenza che viola gli impegni sanciti dalla Costituzione in tema di diritti umani e giusto processo. La condanna è “fonte di vergogna” e mostra “mancanza di tolleranza” nel trattare le voci “critiche” verso il sistema. Segnale “di debolezza” del potere giudiziario. 

Teheran (AsiaNews) - Un gruppo di avvocati iraniani si unisce alle critiche della comunità internazionale per la condanna a 38 anni di carcere e 148 frustate comminata nei giorni scorsi a Nasrin Sotoudeh, leader della lotta contro il velo obbligatorio. In una lettera aperta al popolo iraniano, e inviata da uno degli autori a VOA Persian per la pubblicazione, il gruppo di 16 giuristi sottolinea che la sentenza viola gli impegni sanciti dalla Costituzione della Repubblica islamica in tema di diritti umani e giusto processo. 

Nella missiva, rilanciata in rete dall’ong iraniana Human Rights Activist News Agency, i firmatari affermano che la condanna è “fonte di vergogna” e “mostra una mancanza di tolleranza nel trattare” avvocati “critici verso il sistema”. Inoltre, essa è “un segnale di debolezza del potere giudiziario”. 

“Vogliamo lodare l’integrità - aggiungono gli avvocati - la passione e l’indipendenza di [Nasrin] Sotoudeh nella lotta per la giustizia e i diritti umani. Chiediamo che l’ingiusta sentenza che le è stata comminata sia rovesciata”. 

L’11 marzo scorso il giudice Mohammad Moghiseh ha parlato di una pena a sette anni di carcere: cinque anni per “crimini contro la sicurezza nazionale” e due anni aggiuntivi per “insulti” al leader supremo, il grande ayatollah Ali Khamenei. Tuttavia, sulla reale portata della condanna vi sono versioni contrastanti con la famiglia che parla di 38 anni e quasi 150 frustate. 

Al momento del fermo, lo scorso anno, le autorità iraniane avevano informato la leader della lotta contro l’obbligo dell’hijab che aveva ricevuto una condanna in contumacia a cinque anni di prigione per spionaggio.

Nasrin Sotoudeh è uno dei sette avvocati e attivisti pro diritti umani arrestati in Iran lo scorso anno. Prima del fermo, nel giugno scorso aveva difeso un gruppo di donne incarcerate per essere apparse in pubblico senza il velo obbligatorio, una norma retaggio della rivoluzione islamica del 1979 e punibile con la prigione in base al codice penale. Fra il 2010 e il 2013 è stata arrestata e incarcerata per la sua attività politica (propaganda contro lo Stato e attentato alla sicurezza nazionale). 

La condanna dell’avvocato e attivista ha sollevato una risposta indignata di gran parte della comunità internazionale, fra cui ong pro diritti umani e diverse cancellerie occidentali. Un moto di indignazione generale contro il quale, sinora, la leadership di Teheran ha opposto un ostinato silenzio.

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