30/07/2011, 00.00
CINA
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Baia di Bohai: fuga di petrolio, ma Cina e Stati Uniti la nascondono

Dal 4 giugno ci sono perdite da un giacimento sottomarino gestito dalla cinese Cnooc e dalla statunitense ConocoPhilips. La notizia emerge solo a luglio e viene assicurato che è tutto risolto. Ma la macchia d’olio si allarga e supera i 4mila chilometri quadrati.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Prosegue da due mesi la fuoriuscita in mare di petrolio dal giacimento sottomarino gestito insieme dalla cinese China National Offshore Oil Corporation (Cnooc, 51%) e dalla statunitense ConocoPhilips (49%). L’Amministrazione statale oceanica (Soa) il 28 luglio ha detto che ci sono diverse scie di petrolio per un’area di oltre 4mila chilometri quadrati al largo della costa dello Shandong.

Le perdite sono iniziate il 4 giugno, ma per oltre un mese la notizia non è stata diffusa, sebbene sia stata interessata un’area stimata pari a 4.250 chilometri quadrati. La notizia è apparsa prima sui blog internet. Solo il 5 luglio la Soa lo ha ammesso e ha annunciato che la responsabile Conoco era stata multata per 200mila yuan. La Cnooc ha detto di avere informato le autorità “dall’inizio”.

Il 6 luglio Georg Storaker, presidente della filiale cinese della ConocoPhilips, ha annunciato che la principale perdita era stata fermata e che la bonifica del mare era quasi terminata.

Invece, nei giorni successivi l’agenzia statale Xinhua ha detto che sono stati trovati “alghe e pesci morti presso l’isola di Nanhuangcheng, circa 74 km a sud delle perdite”.

La Soa ha ammesso che la macchia d’olio è di oltre 4.250 km quadrati, invece dei “soli” 840 kmq ammessi dalla ditta e dice che la fuoriuscita prosegue tuttora, con "continue piccole perdite". La Conoco lo ha dovuto ammettere, seppure insiste che si tratta di “quantitativi davvero minimi che sono contenuti e puliti subito”.

Esperti osservano che la striscia di petrolio si allunga verso le coste di Laoning e Hebei e che il danno rischia di essere duraturo perché nel braccio di mare c’è ormai un’elevata concentrazione di petrolio i cui effetti arrivano in profondità.
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