31/05/2012, 00.00
INDIA
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Bambini, famiglia e ruolo della donna: il segreto di Bollywood per il futuro dell’India

La famosa attrice Revathy ha diretto il cortometraggio Red Building Where The Sun Sets, storia di un bambino che vaga per la città, "in fuga" dai litigi di madre e padre. Pensato per genitori e insegnanti, il film mostra l’importanza dell’armonia familiare per la crescita delle nuove generazioni. Mentre i nuclei familiari si “occidentalizzano”, diventando sempre più piccoli e isolati, restano forme arcaiche di preferenza verso i figli maschi: il risultato più grave sono aborti selettivi e infanticidi femminili.

Mumbai (AsiaNews) - Porte che sbattono una, due, troppe volte, mentre normali conversazioni tra genitori si trasformano in recriminazioni e accese discussioni. Al centro, un bambino di sette anni spaesato e stanco di urla e litigi: prepara lo zaino per la scuola, prende un po' di frutta come merenda, apre la porta ed esce. Direzione: casa di suo nonno. Lungo la strada, il piccolo si perde, in una città qualsiasi dell'India, ai suoi occhi caotica e confusa proprio come le discussioni tra sua madre e suo padre. È la trama di Red Building When The Sun Sets (qui il trailer), primo cortometraggio di Revathy, famosa attrice e regista di Bollywood, insignito del National Film Award 2011 nella categoria "miglior cortometraggio". Il film è prodotto da EduMedia, società che si occupa di sviluppare progetti educativi attraverso varie forme di comunicazione. Tra queste, anche quella cinematografica, grazie alla sezione School Cinema.

"Il film - spiega ad AsiaNews Revathy - è pensato per essere mostrato in primo luogo a genitori e insegnanti. Nasce dopo attente ricerche, condotte su bambini di diverse fasce di età. Tra i sei e i nove anni, i piccoli sono molto influenzabili: il senso di sicurezza si misura e sviluppa in base all'armonia che si respira a casa, e da quanto i genitori si occupano del bambino". Da qui, nasce l'idea del film di far capire che "a quella età, la mamma e il papà rappresentano il mondo per un bambino, e i loro comportamenti hanno conseguenze precise su di lui".

In India come nel resto del mondo, la famiglia è un'istituzione a tutti gli effetti, primo specchio della società. L'ultimo censimento del governo (Census 2011) mostra però un cambiamento significativo nella sua composizione: nel 70% dei casi, la famiglia è costituita da coppie. Una vera e propria rivoluzione per un Paese che per tradizione conta nuclei numerosi, anche di 15-20 persone tra genitori, figli, nonni e zii. "Questa nuova situazione - nota l'attrice e regista - va associata anche a un'evoluzione dei ruoli: prima, il padre lavorava per portare da mangiare, mentre la madre restava in casa a occuparsi dell'educazione dei figli. Oggi, per motivi economici e per una giusta rivendicazione di parità, entrambi i genitori lavorano. I due fattori insieme hanno provocato uno scadimento della qualità e della quantità del tempo dedicato ai bambini, lasciati a se stessi, senza nemmeno il sostegno del resto della famiglia".

Revathy dipinge un ritratto della famiglia indiana analogo a quella "occidentale" di oggi. A non cambiare, invece, è l'arcaica preferenza culturale verso i figli maschi. Questa, ancora oggi, sfocia in casi di aborti selettivi, feticidi e infanticidi femminili. L'attrice sottolinea: "Anche se le donne ricoprono ruoli di primo piano in quasi tutti i campi (l'attuale presidente dell'India è una donna, ndr), c'è ancora grande disparità tra bambine e bambini, in molte parti del Paese". Si torna al discorso iniziale: "I problemi iniziano a casa: episodi di violenze e discriminazione da piccole, fanno crescere ragazze e donne insicure".

Il vero mutamento deve avvenire in casa: "Solo quando cambierà questo atteggiamento, e allora tornano in gioco i genitori e la famiglia, ci potrà essere vera uguaglianza. Altrimenti, nella stragrande maggioranza dei casi, le donne resteranno cittadini di seconda classe".

Nata a Kochi (Kerala) nel 1966, Revathy è una delle attrici più famose di Bollywood. Apparsa in oltre 100 pellicole, ha recitato in tamil, hindi, malayam e telugu. Nel 2002 ha debuttato dietro la macchina da presa, dirigendo in inglese Mitr, My Friend. In oltre 20 anni di carriera, ha vinto tre National Film Award (1992 "miglior attrice non protagonista" per Thevar Magan; 2002 "miglior film in inglese" per Mitr, My Friend; 2011 "miglior cortometraggio" per Red Building Where The Sun Sets) e diversi altri riconoscimenti. (GM)

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